Tar Lazio: “Ranucci sveli le fonti”. La stampa in rivolta

La Rai ha proposto ricorso urgente al consiglio di stato.

La redazione

Le sentenze si rispettano, ma nessuno può impedirne la legittima critica e di evidenziare errori madornali contenuti nelle stesse,

Paragonare i giornalisti Rai a pubblici funzionari ed applicare anche per loro la normativa dell’accesso agli atti, che è il nucleo su cui è costruito quel provvedimento del Tar, appare de visu fuorviante. I giornalisti, se svolgono quella funzione, sono tali sia che operino in testate giornalistiche, sia che lavorino in tv private, sia che siano dipendenti del servizio pubblico.

Il caso nasce dalla trasmissione di report “Vassalli, valvassori e valvassini”, firmata da Giorgio Mottola e incentrata sugli appalti pubblici in Lombardia.

Mentre la Rai fa quadrato intorno a Sigfrido Ranucci ed alla sua testata “Report”, propone ricorso al Consiglio di Stato ed in caso malaugurato di conferma del giudizio del Tar si dichiara pronta a ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che di recente ha ribadito il diritto dei giornalisti a tutelare le proprie fonti. Per la Rai “è un precedente gravissimo, un attacco all’indipendenza e all’autonomia dell’informazione”.

La politica, tanto per cambiare da pessima prova di se. Tanto per cambiare fa quadrato intorno ai propri uomini. Indagare e scoprire il loro malaffare è un delitto di lesa maestà e pertanto va punito e stroncato.

Così il capogruppo leghista in Vigilanza Rai Massimo Capitanio accusa azienda e trasmissione di “stucchevole vittimismo”. Di tutt’altro tenore le dichiarazioni da sinistra a cominciare da Enrico Letta che si chiede come quella sentenza possa reggere nei successivi gradi di giudizio. Silenzio imbarazzato nel resto della destra, che conscia del clamore suscitato dalla vicenda, preferisce tacere.

Senza se e senza ma la solidarietà a Report da parte della Federazione della Stampa e del Sindacato dei giornalisti.

Non possiamo che esprimere a Report ed al duo direttore Ranucci, la solidarietà del nostro giornale, dei suoi redattori e dei suoi numerosi lettori.Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.