Strage di Ravanusa: svolta nelle indagini

Avvisi di garanzia a vertici ‘Italgas Reti’

La redazione

A Ravanusa, dove esplose una conduttura cittadina del gas metano devastando un’area di diecimila metri quadri, facendo crollare tre palazzina e, soprattutto, lasciando dietro si se nove morti, sepolti sotto le macerie, tra cui una donna al nono mese di gravidanza, la Procura della Repubblica, che dal 12 dicembre cerca di scoprire le cause della fuga di gas che formò la bolla esplosa accidentalmente, ha notificato avvisi di garanzia ai vertici di ‘Italgas Reti’, sia regionali che nazionali.

Un atto “dovuto”, spiega il Procuratore, in funzione di un esame irripetibile che si farà il prossimo 4 gennaio in via Trilussa proprio nel luogo dell’esplosione, L’inchiesta per omicidio plurimo colposo e disastro colposo è coordinata dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e dall’aggiunto Salvatore Vella.

Patronaggio, giorni fa, aveva anticipato: “L’esplosione è stata prodotta da una ‘bolla’ o ‘camera’ di metano innescata da una casuale scintilla. Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della ‘palla di fuoco’ e dell’onda d’urto. Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la ‘bolla’, e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico numero 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso”.

Intanto, atto dovuto o meno, nell’inchiesta sono indagati i vertici della società che in un modo o nell’altro era responsabile della manutenzione della rete del gas. Si attendono sviluppi.

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