Rapite 300 studentesse in Nigeria.

I casi di sequestro di studenti recentemente si sono moltiplicati.

GP

Uomini armati hanno fatto irruzione in una scuola di Jangebe, nello Stato di Zamfara, nel nord-ovest della Nigeria. Hanno sequestrato circa trecento studentesse. Lo riferisce un insegnante della Government Girls Secondary School di Jangebe “Ci risulta che oltre 300 ragazze siano scomparse dopo aver contato le studentesse rimaste“.

La Polizia è abbottonata e non dice nulla in proposito, Un genitore padre di due studentesse della scuola riferisce di una telefonata ricevuta in merito al rapimento: “Sto andando a Jangebe. Ho ricevuto una telefonata nella quale mi è stato comunicato che nella scuola hanno fatto irruzione bande armate che hanno portato via delle allieve“. La confusione è tale che non ha potuto sapere di più sulle sue due figlie e dovrà recarsi lì per sapere delle figlie.

I sequestri di studenti non sono una novità in Nigeria: solo la scorsa settimana, 42 persone sono state rapite, sempre da una scuola nello Stato nigeriano del Niger, nell’ovest della Nigeria. E a dicembre scorso oltre 300 ragazzi sono stati sequestrati da un istituto a Kankara, nello Stato di Katsina.

La Nigeria ha una triste storia di rapimenti nelle scuole. Nel 2002 Ustaz Mohammed Yusuf fondò nella Nigeria meridionale l’organizzazione “Gruppo della Gente della Sunna per la propaganda religiosa e per il Jihād“, che fu subito soprannominata Boko Haram che sintetizzava il loro credo fondamentale: “l’educazione occidentale è sacrilega” o “vietata” o “peccato” . Nella loro lunga storia di terroristi si sono resi responsabili di tantissimi sequestri in particolare di studentesse a cui ritenevano non dovesse essere impartita alcuna educazione.

Resta il fatto che questi episodi si ripetono con frequenza sconcertante e che le scuole andrebbero difese e dotate dal Governo Nigeriano di protezione armata tale da dissuadere i rapitori da mettere in atto i loro piani criminali.

Ci auguriamo che, così come accaduto per il rapimento avvenuto a dicembre anche in questo caso una trattativa tra rapitori e funzionari del governo porti rapidamente alla liberazione delle studentesse.

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