Putin riconosce le regioni ribelli dell’Ucraina come stati indipendenti
Rompendo i patti di Minsk, ha firmato il riconoscimento della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Luhansk.
Gianvito Pugliese
Poco meno si mezz’ora fa, nonostante il discorso di Putin greve e pieno di minacce all’Europa, perché abbandonasse l’Ucraina al suo destino, sembrava che ci fossero margini per evitare la guerra.
Non è così Putin dopo aver infarcito il suo discorso in mondovisione di una impressionante serie di bugie, attribuendo all’Ucraina ed all’occidente (Paesi Nato in primis) tutto ciò che invece sono lui e la sua Russia, dagli oligarchi corrotti alla rottura dei patti di Minsk, ha firmato dinanzi al mondo il riconoscimento della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Luhansk.
Ora la Russia ha mano libera per entrare con le sue truppe in ucraina e combattere contro l’esercito ucraino che da otto anni combatteva contro i separatisti e non smetterà certamente di farlo perché così piace a Putin.
Di fatto ha sfidato gli avvertimenti occidentali contro una tale mossa e ha alzato la posta in una crisi che molti temono possa scatenare una grande guerra.
In un lungo discorso televisivo, Putin ha descritto l’Ucraina come parte integrante della storia della Russia e ha detto che l’Ucraina orientale era l’antica terra russa e che era fiducioso che il popolo russo avrebbe sostenuto la sua decisione.
La televisione di stato russa ha mostrato a Putin, insieme ai leader separatisti sostenuti dalla Russia, mentre firma il decreto che riconosce l’indipendenza delle due regioni separatiste ucraine, insieme ad accordi di cooperazione e amicizia.
Putin aveva annunciato pochi minuti prima la sua decisione nelle telefonate ai leader di Germania e Francia, entrambi i quali hanno espresso delusione.
La mossa di Mosca silura un’offerta dell’ultimo minuto di Joe Biden d’incontrare Putin ed impedire alla Russia di invadere l’Ucraina.
Il rublo mentre Putin parlava è letteralmente crollato, scivolando a un certo punto oltre l’80 per dollaro.
Putin ha tenuto una lezione di storia fin dall’impero ottomano e recente, insistendo nell’attribuire la colpa della crisi all’espansione verso est della NATO.
“Ritengo necessario prendere una decisione che avrebbe dovuto essere presa molto tempo fa: riconoscere immediatamente l’indipendenza e la sovranità della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Luhansk”
E poco prima: “se l’Ucraina dovesse entrare a far parte della NATO, costituirebbe una minaccia diretta alla sicurezza della Russia”.
Putin sembra aver rimosso il dissolvimento dell’Unione Sovietica, e ritiene che la Russia abbia diritti assolute sulle nazioni dell’ex Patto di Vrasavia. L’Ucraina occupa oggi il primo posto, poi sarà la volta di Romania, Polonia, Bulgaria, Ungheria, ex Cecosvolacchia ed Iugoslavia. Una follia forse, ma queste sono le sue mire.
Il riconoscimento delle aree controllate dai ribelli, infatti, potrebbe aprire la strada a Mosca per inviare forze militari nelle due regioni di Donetsk e Luhansk e sostenendo che sta intervenendo come alleato per proteggerle dall’Ucraina.
Ed i separatisti, forti dell’appoggio militare russo certamente tenteranno di conquistare quelle parti delle due regioni ancora sottom il controllo delle forze armate ucraine.
L’Unione Europea ha confermato le sanzioni in blocco delle 27 nazioni aderenti se Mosca dovesse riconoscere le due regioni nell’est dell’Ucraina, cosa appena avvenuta.
“Se c’è annessione ci saranno sanzioni, e se c’è riconoscimento, metterò le sanzioni sul tavolo e i ministri decideranno”, ha detto il Josep Borrell dopo una riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue.
Separatamente, Mosca ha affermato che i sabotatori militari ucraini avevano tentato di entrare nel territorio russo con veicoli armati provocando cinque morti, un’accusa respinta come “notizia falsa” da Kiev.
Ciò che Putin ed anche gli altri protagonisti della vicensa hanno finora taciuto è il fatto che gli ucraini hanno pagato un tributo altissimo alle menzogne di Mosca. La centrale nucleare russa sita a Cernobyl in territorio ucraino, che esplose nella notte del 26 aprile 1986 alle ore 1:23:45, quando l’Ucraina era “Repubblica Socialista Sovietica Ucraina” costò al Paese ed ai suoi cittadini una mare di morti, che aumentarono a dismisura proprio a causa delle sistematiche e reiterate menzogne del Cremlino che negava la gravità delle conseguenze dell’esplosione. Per cui l’evacuazione fu tardiva e quelle menzogne fecero morti immediati e futuri innumerevoli. Altro che radici comuni, fratelli…. come racconta Putin, i russi mandarono al massacro gli ucraini di Cernobyl e dintorni (sei milioni di morti ed ancor oggi tra 30 e 60mila tumori connessi) e gli ucraini non hanno né dimenticato né perdonato.
La storia c’insegna che Putin va fermato e più si tarda più alto sarà il tributo di sangue per fermarlo. Hitler e Putin hanno storie parallele. Entrambi sono stati chiamati alla guida di nazioni, un tempo potenti ed impoverite ed umiliate dalla storia successiva. La Germania era reduce dalla sconfitta nella prima guerra mondiale e ci portò alla II, Putin si è ritrovato a gestire, anche se non per primo, fu preceduto da Boris Eltzin, la Russia dopo la caduta del muro di Berlino e lo sfaldamento dell’Unione Sovietica. Ricostruire quest’ultima la sua missione, ma significa andare alla III guerre mondiale.
Può sembrare una follia, ma poiché quel riconoscimento viola ogni legge internazionale servirebbe un battaglione di un Paese Nato che si interponesse alla frontiera tra l’esercito russo e quello ucraino. Se Mosca fa uno starnuto contro quei soldati, la Nato ex art, 5 del trattato, ricordato stasera da Putin, è in guerra con la Russia. Putin ha riconosciuto che la Russia non può competere con la Nato, ma essendo una potenza nucleare può fare molto male ai nemici. Vorrà portare la Russia alla cancellazione dalla carta geografica, perchè se si va alla guerra atomica quella è la fine?
Non azzardo previsioni, con un uomo del genere tutto può accadere. Ma va fermato e prima lo si fa meno morti ci costerà.