Possibili testate nucleari sulla Moskva affondata
Secondo gli esperti almeno due dovevano essere a bordo
Gianvito Pugliese
Allarme giustificatissimo per ordigni nucleari sull’incrociatore russo affondato, L’ammiraglia russa nel Mar Nero, la Moskva, affondata ieri dopo che un’esplosione a bordo, aveva provocato un incendio indomabile, quasi certamente trasportava testate nucleari, almeno due, sostengono gli esperti ed analisti interpellati dal Daily Mail, quotidiano popolare britannico fondato nel 1896 oraa in formato tabloid, che invocano un’indagine di emergenza sulla minaccia atomica.
Il Moskva, un incrociatore missilistico risalente all’era sovietica, è affondato vicino al porto di Sebastopoli, dopo che, come ha dichiarato l’Ucraina, è stato colpito la nave con due missili da crociera, che ne hanno provocato il ribaltamento. La Russia, dopo averlo dapprima negato ha ammesso l’affondamento della sua nave ammiraglia, ma lo ha attribuito ad un incendio, seguito da un’esplosione a bordo.
Sia Mykhailo Samus, direttore di un think tank militare – un gruppo di esperti impegnato nell’analisi e nella soluzione di problemi complessi, specie in campo economico, politico o militare – con sede a Leopoli, che Andriy Klymenko, editore di Black Sea News, nonché il quotidiano ucraino Defense Express hanno lanciato l’allarme.
La Moskva, infatti è stata progettata per trasportare testate nucleari, normalmente inserite nel muso dei suoi missili supersonici P-1000, progettati per eliminare le portaerei americane.
Ora quegli ordigni oltre che costituire un pericolo per l’inquinamento del Mar Nero, potrebbero suscitare appetiti di terroristi capaci di recuperarle.
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