Polemica sull’autobus scoperto per gli Azzurri

Il Prefetto parla di manifestazione non autorizzata.

La redazione

Il prefetto di Roma è categorico nel definire il ritorno degli Azzurri da Palazzo Chigi in autobus scoperto “non autorizzato”.

La preoccupazione è relativa alle responsabilità che dovessero essere ricercate nel caso la cabina di regia di venerdì prossimo accerti molti casi conseguenti.

Non ci sta il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che contesta la ricostruzione fatta dal prefetto Piantedosi.

Manifestazioni degli Azzurri per mostrare la coppa ai tifosi non sono state autorizzate, ma poi sono arrivate alla squadra gli inviti al Colle ed a Palazzo Chigi. Dopo la seconda visita istituzionale si è proposto alle autorità di utilizzare l’autobus scoperto allo scopo di accontentare in qualche modo i tifosi nel timore che diversamente sarebbero potuti nascere disordini.

A questo punto sono stati tutti d’accordo. Gravina non aggiunge altre considerazioni, ma è evidente che l’autorizzazione, anche se solo verbale c’è stata.

Gli danno ragione i fatti. Il pullman degli Azzurri è stato scortato, dalla partenza da Palazzo Chigi da un imponente servizio delle forze dell’ordine che erano lì e non hanno fatto nulla per impedirlo.

Hanno fatto benissimo, aggiungeremmo. In caso diverso si sarebbero verificati disordini inimmaginabili.

I tifosi c’erano e ci sarebbero stati sia con mezzo coperto, che scoperto, solo che la vista di giocatori e coppa, a distanza di sicurezza li ha in qualche modo gratificati e prevenuto disordini.

Che le mascherine lungo il percorso le indossassero solo le forze dell’ordine è un fatto certamente negativo, ma ascrivibile a comportamenti individuali la cui responsabilità ricade, evidentemente, sui singoli tifosi.

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