“Piccoli schiavi invisibili” svela la tratta nel Paese

Rapporto di Save The Children sull’antitratta 2020 in Italia.

La redazione

Save The Children nel rapporto dal titolo suggestivo, “Piccoli schiavi invisibili”, fornisce i numeri della tratta in Italia, ricavati dai casi in cui l’antitratta ha avuto successo. Nel 2020 erano 2.040 i soggetti presi in carico dal sistema nazionale, di questi 716 casi che si sono aggiunti nel 2020. Le donne e le ragazze rappresentano l’81,8% ed un caso su venti riguarda minori.

Esaminando il fenomeno a livello mondiale i dati che emergono sono ancor più sconvolgenti. I minorenni rappresentano il 34% delle vittime e sono prevalentemente di genere femminile.

Tra i Paesi d’origine la Nigeria fa la parte del leone col 72,3%,seguita da Costa d’Avorio, Pakistan, Gambia e Marocco.

Segue un’analisi delle forme di sfruttamento. Il più diffuso è quello sessuale che raggiunge il 78,4%, seguito da quello lavorativo 13,8%. Ma c’è anche l’utilizzo in attività illegali (1%) e l’accattonaggio (0.6%).

Dati francamente impressionanti. I Paesi cosiddetti civili hanno da tempo messo al bando la schiavitù. A ben guardare questi dati, sembra ci si sia limitati a recitare un principio, metterlo sulla carta e poi nulla più.

Siamo pronti a discutere eternamente sul fenomeno migratorio. Qualche partito ha fondato la sua fortuna sulla “lotta” all’immigrazione, che peraltro mette a nudo non poche deficienze da parte dell’Unione europea.

In realtà la lotta alla schiavitù sembra non interessare a nessuno. Non è difficile vedere nelle periferie e non solo delle nostre città schiere di donne, prevalentemente di colore, costrette a prostituirsi. Qualunque giornalista che abbia svolto un’indagine in proposito sa che a gestirle sono connazionali che agiscono indisturbati sul nostro territorio.

La schiavitù non si può combattere solo con le dichiarazioni di principio. E’ indispensabile prestare al fenomeno la necessaria attenzione. I numeri della tratta sconvolgenti, dell’antitratta miseri. Non è impossibile, se non debellarlo totalmente, almeno provare a contenerlo. Se vogliamo definirci Paese civile è il minimo che dobbiamo fare.

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