Pessimo inizio settimana per Matteo Salvini

Indagato per droga l’ideatore della campagna elettorale della Lega e imminente testimonianza contro di lui di Richard Gere

La redazione

Ci sono per tutti delle giornate no!. Oggi è una di quelle per Matteo Salvini, Segretario Nazionale della Lega.

Luca Morisi, ideatore della campagna social della Lega, è stato indagato dalla Procura della Repubblica in Veneto per “cessione di stupefacenti”.

Una perquisizione in casa di Morisi ha accertato la presenza di “presunte” sostanze stupefacenti sequestrate e sottoposte ad analisi per accertarne la natura.

Morisi, che nei primi di settembre si sarebbe dimesso dai suoi incarichi nella Lega per motivi familiari, ha scritto: “Non ho commesso alcun reato, ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo. Chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega a cui ho dedicato gli ultimi anni del mio impegno lavorativo, a mio padre e ai miei famigliari, al mio amico di sempre Andrea Paganella a fianco del quale ho avviato la mia attività professionale, a tutte le persone che mi vogliono bene e a me stesso. Ho rassegnato il primo settembre le dimissioni dai miei ruoli all’interno della Lega: è un momento molto doloroso della mia vita, rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull’affetto delle persone che mi sono più vicine“.

Non si è fatta attendere la risposta di Salvini, arrivata a mezzo facebook, con allegata foto, che alleghiamo: “Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri, prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Ma poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi. Amicizia e lealtà per me sono la Vita. In questa foto avevamo qualche anno e qualche chilo in meno, voglio rivederti presto con quel sorriso. Ti voglio bene amico mio, su di me potrai contare. Sempre”.

Ed è lo stesso Salvini ad annunciare che il 23 ottobre a Palerma Richard Gere testimonierà contro di lui.

“Lo conosco come attore, ma non capisco che tipo di lezione possa venire a dare a me, all’Italiane agli italiani sulle nostre regole e le nostre leggi” ha commentato. Per chiunque svolga attività pubblica non è gradevole avere come testimone contro un personaggio dello spessore e della fama di Richard Gere. Comprensibile, quindi, che non abbia accolto la notizia con piacere.

Ha, infatti, aggiunto: ” Gli chiederò un autografo da portare alla mia mamma. Vorrei però sapere quanto costerà ai contribuenti italiani questa roba qua, che non sarebbe possibile in nessun altro Paese”.

Dichiarazioni che si commentano da sole.

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