No pass: rischi nelle consegne e nel trasporto pubblico

Gli scioperi proclamati potrebbero essere revocati se l’obbligo slittasse a fine ottobre

La redazione

L’entrata in vigore del green pass per i dipendenti pubblici e privati a far data da domani 15 ottobre crea disagi anzitutto nel sistema dei trasporti di merci e consegne a domicilio.

Si calcola che mancheranno all’appello circa 80.000 conducenti distribuiti su 98.000 imprese iscritte all’albo; ciò determinerà ritardi delle consegne, circa 320.000 ore/giorno in più rispetto allo standard giornaliero”. Lo afferma Maurizio Longo Segretario generale di Trasportounito, che rappresenta anche l’impossibilità di sostituire il personale non munito di pass a causa della carenza sul mercato del lavoro di trasportatori abilitati.

Le maggiori tensioni arrivano dal porto di Trieste. I portuali triestini pronti ad incrociare le braccia, nonostante la contrarietà della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici. Secondo i sindacati autonomi che hanno proclamato lo sciopero di cinque giorni non ci sarebbero ragioni per impedirlo. Comunque sono pronti a sospenderlo a condizione che il governo proroghi l’entrata in vigore dell’obblgo almeno al 30 ottobre,

L’azienda di trasporto pubblico Tpl del Friuli Venezia Giulia, insieme con Trieste Trasporti, APT Gorizia, ATAP Pordenone e Arriva Udine, informano che da venerdì 15 ottobre – data dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori – non sarà possibile garantire la regolarità del servizio di trasporto pubblico locale.

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