Negoziato Kuleba-Lavrov
Primo incontro in Turchia tra Latrov e Kuleba. Nulla di fatto. Guerra di propaganda. Kamala Harris in Polonia
Gianvito Pugliese
Stamane, mentre cominciava la terza settimana dell’invasione dell’Ucraina per mano russa, sono arrivati in Turchia i ministri degli esteri di Russia, Sergey Lavrov, ed Ucraina, Dmytro Kuleba ed esattamente, ad Antalya dove si sono incontrati all’albergo Regnum Carya. A partire dalle 8:45 ora italiana ha avuto inizio il negoziato che era previsto durasse un’ora e mezza.
Il Ministro Kuleba, che ieri aveva dichiarato su Facebook di avere aspettative “limitate” in merito all’incontro odierno, prima del summit ha avuto un colloquio col ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, che successivamente ha incontrati Latrov.
Scarsi i risultati dell’incontro. I capi della diplomazia dei due Paesi hanno ribadito le rispettive posizioni, Kuleba reclamando la libertà dell’Ucraina di decidere autonomamente del suo futuro, e Latrov continuando a pretendere quelle che Mosca chiama “garanzie di sicurezza” e cioè che Kiev s’impegni a non entrare mai nella Nato.
E mentre proseguivano gli scontri a terra tra truppe di Mosca che tentano di avanzare e conquistare i centri urbani più importanti, mentre quelle ucraine oppongono una feroce e strenua resistenza che sta facendo impantanare l’avanzata russa, la guerra si trasferisce anche e soprattutto nella comunicazione.
Latrov ha negato che nei bombardamenti da terra o dal cielo vengano colpiti abitazioni civile, e vorrei vedere un criminale di guerra che ammette di esserlo, a Norimberga non si ricordano rei confessi. Ma siccome le foto e le immagini dell’ospedale pediatrico di Marupol, dove sono stati distrutti totalmente da un bombardamento i reparti pediatrico e ginecologico, gli è venuto in soccorso Dmitry Polyanskiy, rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, sostenendo che l’edificio in questione era un ex ospedale pediatrico ora occupato dalle truppe. “È così che nascono le fake news”, ha affermato Polyanskiy.
Qualche dettaglio non tanto marginale li sbugiarda senza ombra di dubbio. Sono le immagini delle partorienti che vengono trasferite al più vicino ospedale, come quelle dei bambini ricoverati scampati alla strage che vengono portati ad altri luoghi di ricovero.
Ed a proposito di dettagli. Nell’editoriale abbiamo evidenziato che diversi carri armati russi hanno innalzato la bandiera sovietica al posto di quella russa, pubblicando anche un video che li riprendono. La manifestazione più evidente e plateale che Putin e gli invasori inseguono il sogno di ricostruire l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). Anche se per Putin è solo il primo step, ha dichiarato infatti di voler ricostruire la Santa Madre Russia dei tempi degli Zar, molto più estesa dell’URSS.
Tornando alla triste realtà, mentre il negoziato, il primo ad alto livello, s’impantanava, più o meno come le truppe russe che provano ad accerchiare le città ucraine e che stanno pagando un tributo di sangue altissimo, arrivavano in fila le notizie di attacchi aerei e da terra compiuti ai danni della popolazione civile, quella che Mosca nega di sfiorare anche solo con un dito.
- Tre persone, un ragazzo di 13 anni e due donne, e forse più hanno perso la vita in raid notturni contro la città nord-orientale di Okhtyrka, nella regione ucraina di Sumy. “L’aviazione nemica ha colpito edifici residenziali. Cinque persone sono state salvate, due delle quali bambini. E’ anche stato parzialmente distrutto il dipartimento di polizia”, lo dichiara il capo dell’amministrazione statale regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytsky, secodo il quale “poco dopo la mezzanotte ora locale sono state colpite aree residenziali e un gasdotto”.
- Quattro persone sono morte, tra cui due bambini, a seguito del bombardamento di un edificio residenziale vicino alla città di Kharkiv durante la notte ad opera delle forze russe. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza statali ucraini (SES). L’attacco riguarda il villaggio di Slobozhanske, nel sud-est del Paese. Una bambina di cinque anni, rimasta ferita, è stata portata d’urgenza in ospedale, conclude il messaggio del Ses.
- A Mariupol nell’Ucraina meridionale, l’assedio russo al porto strategico che prosegue ininterrottamente da nove giorni, ha provocato un totale di 1.207 morti tra i civili, ha reso noto ieri sera il municipio. Le autorità locali ucraine hanno accusato le forze russe di “tenere in ostaggio 400.000 persone” ed il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha parlato di condizioni “apocalittiche”.
Si susseguono notizie di sanzioni sempre più incisive da parte di tutti i governi occidentali, una per tutte la Gran Bretagna che ha congelato i beni di Roman Arkadievič Abramovič, che aveva messo in vendita la sua proprietà del Chelsea, pure congelata, sempre di più le aziende che abbandonano la Russia o non accettano sue esportazioni come l’Eni, o la privano di prodotti come il gigante giapponese dell’elettronica Sony che ha sospeso le spedizioni di PlayStation e videogiochi in Russia.
Intanto Kamala Harris, vice presidente degli Stati Uniti, ha iniziato i suoi incontri europei partendo da quello oggi in Polonia. Dovrà affrontare e risolvere il dissapore creatosi all’indomani della decisione Usa di respingere il piano di Varsavia di trasferire la sua flotta di jet in una base degli Stati Uniti in Germania, per poi consegnarli a Kiev.
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