Mic -Ministero della Cultura

Nuovo assetto ministeriale e nuovo organigramma anche per il Ministero della Cultura. La sua storia, per sommi capi e ministri avvicendati…

Maria Catalano Fiore

Mic – Ministero della Cultura, prima MiBac – Ministero Beni ed Attività Culturali, o MiBact – Ministero Beni, Attività Culturali con delega al Turismo, in Precedenza semplicemente Ministero per le attività ed i Beni Culturali.

Da ex dirigente, Direttore Storico dell’Arte presso la Soprintendenza di Bari, Direttore designato a Roma presso il Ministero del Lavori Pubblici, nelle Commissioni di Appalto di affidamento di Lavori di tutela ed abbellimento delle opere Pubbliche di proprietà dello Stato Italiano, ho sondato pareri, di autorevoli colleghi, su questo nuovo assetto ministeriale.

Ovviamente i pareri sono contrastanti, unanimi solo nella sensazione condivida di “liberazione” da un ministro quale Dario Franceschini, ultimo rappresentante, in ordine di tempo, di politiche “scellerate” che hanno depauperato progressivamente un Ministero, che rappresentava un fiore all’occhiello, per tutta la nazione italiana. Cultura certamente, ma anche un introito rilevante per tutta l’economia italiana.

Un Ministero di cui sarebbe utile ripercorrere la storia. Esaustiva una pubblicazione dello storico e docente Alessandro Masi: “Per una storia dei Beni Culturali dal medioevo agli anni 2000: in Italia e nei principali paesi europei” Osanna ed. 2021.

Una testo utile soprattutto a cercare di tracciare una storia della legislazione sulla tutela, valorizzazione e conservazione in merito all’arte italiana. Una storia lunga e accidentata, ma che dimostra un eccezionale ruolo svolto in questo campo dal nostro Paese, ancora, per molti versi all’avanguardia in tema di tutela conservazione di manufatti artistici. La nazione italiana è stata, infatti, la prima nel mondo a concretizzare risposte e modelli necessari a fornire una giusta tutela per tutti i manufatti artistici dai grandi monumenti e costruzioni sino ai più piccoli oggetti.

Le origini di questa legislazione risalgono al millequattrocento, si sviluppano nelle corti rinascimentali e per iniziativa, di alcuni, illuminati pontefici sino ad evolversi, poi, nel frammentario contesto politico e culturale dell’Italia dei secoli pre-unitari. Regnanti o nobili mecenati, infatti, dal 700 in poi, hanno provato scarso interesse. Qualche disposizione, di tutela, emerge, durante il Reame Borbonico come conservazione soprattutto di importanti luoghi storici, dopo l’avvio dei primi vasti scavi di Ercolano e Pompei. I Savoia non sono interessati. Mussolini ( 1883-1943), con e grazie alla preparazione ricevuta da Margherita Sarfatti (1880-1961), si.

Mario Sironi: “Ritratto di Margherita Sarfatti” olio su tela 1917

Di questa donna, colta e mecenate, abbiamo parlato ampiamente più volte, da ultimo l’articolo del 22 marzo 2022 “Margerita Sarfatti” quì sopra collegato. Critica d’arte italiana, ma di origine ebraica, giornalista dell’Avanti!, dalla vasta preparazione culturale artistica e giuridica, molto nota per la sua importanza nel panorama politico, culturale ed internazionale del tempo.

Solo nel 1929, infatti, si approda a quel “capolavoro di civiltà e sapienza giuridica” , come molti lo definiscono, che è la Legge Bottai. Nasce quindi un vero Ministero, anche se in origine accorpato con quello dell’Istruzione Nazionale, con un suo preciso assetto.

Giuseppe Bottai

Giuseppe Bottai (1895-1959) Ministro per la Pubblica Istruzione, crea una diramazione/associazione atta a garantire la tutela e salvaguardia di edifici ed opere d’arte mobile, creando zone di rispetto ed altro, con precise disposizioni. Nascono le Soprintendenze di zona con disposizioni legislative, in uso a tutt’oggi, che hanno subito nel corso di quasi un secolo solo un paio di aggiornamenti e di integrazioni.

Giovanni Gentile

Giovanni Gentile (1875-1944) e Benedetto Croce (1866-1952), dopo Bottai, quali Ministri della Pubblica istruzione, si occupano anche dell’arte e della sua tutela. Sono due grandi figure di letterati, storici, filosofi e critici. Hanno entrambi un grande rispetto per la storiografia e la dottrina “Estetica” fondamentale.

Benedetto Croce

Croce affermava: “L’arte non è subordinata né al piacere dell’utile, né al vero. L’Estetica non è né utilitaristica, né concettuale, né moralistica“. Tuttavia, queste due grandi figure, sono pressate anche dalle riforma della scuola che oltre a portare l’obbligo scolastico sino ai 14 anni, con la licenza media, nel tentativo di arginare il lavoro minorile, li porta a potenziare la successiva preparazione umanistica. Due sono le scelte, di preparazione, dopo le medie di primo grado: studi umanistici o avviamento professionale. Soprattutto nel periodo post bellico, con la ricostruzione, la nazione, ha bisogno di figure professionali competenti.

La tutela delle opere d’arte, sopravvissute al secondo conflitto mondiale, appare abbastanza lacunosa. L’avanzare della cementificazione altera o distrugge importanti monumenti, siti storico-artistici e siti paesaggistici.

Giovanni Spadolini saluta il Presidente Sandro Pertini

Nel 1972 il Ministro Giovanni Spadolini (1925-1994), dopo l’iter necessario riesce a disgiungere il Ministero della Pubblica Istruzione dai Beni Culturali. E’ Spadolini il primo Ministro per i Beni Culturali in Italia. Spadolini è un uomo dalla immensa cultura umanistica, storica ed anche giuridica. Nel 1981 viene nominato Presidente del Consiglio.

Spadolini, come Ministro per i Beni Culturali, sostanzialmente crea nuove figure professionali più adeguate e adatte a ricoprire ruoli importanti all’interno delle prestigiose sedi delle varie Soprintendenze Italiane. Nuove figure professionali che vengono schierate nei vari campi meglio delineati: Architettura, Storiografia, Archeologia, Demoetnoantropologia, Archivi Storici di Stato. Figure professionali con requisiti specifici di titoli di studio: diplomi, lauree, specialistiche, master, ecc… Nuova vita anche ai Laboratori di restauro. A corollario di questo assetto, tra il 1978 ed il 1979, sulla base della Legge 285/77, un buon numero di giovani, una nuova linfa, dotata di titoli, volontà ed entusiasmo, affluisce nelle varie sedi Ministeriali.

Giovanni Spadolini Presidente del Consiglio

Dopo la Direzione di Giovanni Spadolini, citando solo i degni di nota, abbiamo Oddo Biasini (1917-2009), docente e politico tra il 1980/1981.

Vincenzo Scotti (n.1933) che ricordo con piacere quale promotore, spinto dal Soprintendente per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Bari Riccardo Mola (- m.1992), di una interessante mostra didattica, sui maggiori aspetti architettonici in Puglia: Bizantino, Romanico, Rinascimentale, Barocco, collaterale alla campionaria della Fiera del Levante a Bari con larga affluenza di pubblico. Riccardo Mola è anche il “Commissario Straordinario per la ricostruzione”, dopo il terremoto nel Friuli del 1976.

Nicola Vernola con il suo professore e mentore Aldo Moro

Il barese Nicola Vernola (1920-2000), già sindaco di Bari dal 1971 al 76, che dota il ministero di un vasto numero di personale di custodia e supporto turistico, forse agevolando la sua posizione politica, ma dando grosso impulso alle aperture museali italiane. E’ promotore di una grande mostra, nel Castello Normanno-Svevo di Bari, a livello europeo: “Federico II di Svevia e il suo tempo” curata dal più grande studioso degli Svevi a livello mondiale, il tedesco Carl Arnold Willemsen (1902-1986), a cui con Lia De Venere (n. 1953) ho fatto da assistente e gestito l’allestimento e la logistica della Soprintendenza per i Beni artistici e Storici per la Puglia. Guide ed. Laterza-Ba, Catalogo ed. Electa-To. Con questa ed altre mostre importanti, il Ministero acquista ulteriore prestigio. La sede della Soprintendenza di Bari è al secondo posto, dopo quella di Milano e Roma, per la qualità del lavoro svolto nei cantieri dei monumenti architettonici e di Restauro di grandi opere, per il suo Laboratorio, Ufficio Tecnico ecc..

Antonio Gullotti (1922-1989) avvocato e politico, Ministro per i Beni Culturali dal 1983 all’87. Con Gullotti arrivano a Bari, ed in altre sedi prestigiose italiane mostre internazionali importanti: Chagall, Picasso, Degas ecc… La Soprintendenza barese organizza, inoltre, la grande mostra: “Dieci anni di Restauri in Puglia”, sull’operato del suo Laboratorio e maestranze di restauro di opere mobili, manufatti in pietra, metallo, legno.

Vincenza Bono Parrino (n.1942), siciliana, docente e politica, che “esporta” personale di custodia dalla Sicilia creando delle situazioni ai limiti dell’assurdo, garantendo a questi poveri volenterosi un repentino trasferimento in Sicilia, in realtà, secondo le normali disposizioni di legge, avviene solo dopo un decennio e per pochi. Molti rinunciano, oppure, sono raggiunti dalle famiglie, chiedono un avvenire per i loro figli.

Giulio Andreotti restituisce alla città di Barletta il Teatro Curci

Giulio Andreotti (1919-2013), Ministro tra il 1991/1992, politico e letterato, uomo di notevole cultura promuove diversi recuperi di grandi opere d’arte, un impegno a cui è molto interessato, durante il suo mandato, ma anche prima e dopo, come Presidente del Consiglio. In Puglia promuove grandi cantieri e già il 18 dicembre 1977 re-inaugura, a Barletta, il Teatro Curci, completamente restaurato. Un recupero importante, di un bel teatro, anche per il suo valore sociale cittadino. Il teatro costruito nella prima metà dell’800, su progetto dell’architetto Santacroce, in principio è dedicato a San Ferdinando, poi dal 1877 a Giuseppe Curci, noto compositore barlettano (1807-1877) a seguito della sua morte. Dopo il 1970 il Politeama necessita di importanti lavori strutturali, completati alla fine del 1977.

Alberto Ronchey

Alberto Ronchey (1926-2010) giornalista, saggista e politico, Ministro dal 1992/1994 promotore di una Buona riforma (Legge Ronchey) sull’assetto ed importanza culturale dei musei, il loro ampliamento e visione commerciale: offerta di gadget, punti di ristoro, su modello francese, ma poco realizzabile o forse scarsamente compresa.

Antonio Paolucci – l’unico vero Storico dell’arte

Antonio Paolucci (n.1939) storico dell’arte, allievo di Roberto Longhi (1890-1970) Ministro dal 1995/1996. Paolucci ha un vasto curriculum e competenza. Dal 1980 Soprintendente a Venezia, Verona, Mantova e infine Firenze. Dopo il suo mandato viene nominato Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure” di Firenze, unica struttura operativa e didattica di eccellenza, in questo genere di restauro, a livello europeo. Nel 2006, Paolucci, viene collocato a riposo. Dal 2007 al 2020 è Direttore dei Musei Vaticani. Nel 2008 presiede la Commissione per la risistemazione dell’antica Piazza del Duca Federico da Montefeltro ad Urbino. Per questo compito non facile, che Paolucci assolve ricostruendo l’assetto originario della piazza attraverso un certosina indagine storica tra documenti e testimonianze, in un encomiabile impegno, viene nominato cittadino onorario della città di Urbino.

Un giovane Walter Veltroni con Pier Paolo Pasolini

Walter Veltroni (n. 1955) giornalista, scrittore ed anche regista. Ministro per i Beni e Attività Culturali, con delega allo spettacolo, tra il 1996/1998. Veltroni ha, da sempre, coltivato una particolare passione per il Cinema e il settore Spettacolo in generale. Sindaco di Roma nel 2001, riconfermato nel 2006. Nel 2014 debutta come regista nel film documentario “Quando c’era Berlinguer”. Dopo altre pellicole, nel 2020 torna alla regia con il film documentario “Fabrizio De Andrè e PFM – il concerto ritrovato”.

Giovanna Melandri e la sua delega allo sport con Carlo Azeglio Ciampi e alcuni sportivi

Giovanna Melandri (n.1960), economista ed ambientalista, Ministro tra il 1998/2001, il periodo in cui al Ministero viene assegnata la maggior quota di risorse pubbliche da investire nella conservazione di grandi opere. Con lei sono introdotte le nuove norme di vantaggi fiscali per chi investe in cultura. Grazie all’innovazione, sulle leggi dei finanziamenti da privati vengono aperti, espletati e chiusi molti importanti cantieri di restauro. Nel 2007, la Melandri, viene insignita della Legion d’onore Francese per la cultura.

Giuliano Urbani (n. 1937 ) politologo e accademico universitario, Ministro 2001/2005, ispiratore della Legge 21 maggio 2004, n. 128, in merito all’aggiornamento del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, soprattutto per quanto riguarda l’aggiornamento sulle sanzioni e pene pecuniarie. E’ sua la Legge Urbani, appunto, contro la pirateria informatica.

Rocco Buttiglione (n.1948) politico e saggista, Ministro per i Beni Culturali e Ambientali con delega allo spettacolo ed ai Trasporti tra il 2005/2006.

Francesco Rutelli (n.1954) ex politico e giornalista, sindaco di Roma dal 1993 al 2001, Vice Presidente del Consiglio e Ministro per i Beni Culturali tra il 2006/2008 in seguito si è fatto promotore di varie iniziative per la conservazione e promozione del patrimonio culturale, dell’arte e dell’ambiente. Dal 2016 è presidente dell’ Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche audiovisive e multimediali. Un suo bisnonno era lo scultore Mario Rutelli (1859-1941), figlio dell’architetto ed imprenditore edile Giovanni Rutelli, suo il progetto e la realizzazione, in collaborazione con l’architetto Giovan Battista Basile (1825-1891),tra il 1865 ed il 1891, del Teatro Massimo di Palermo. Mario è autore di prestigiosi monumenti in Sicilia e a Roma, dove si trasferisce.

Il Presidente Napolitano e Sandro Bondi

Sandro Bondi (n.1959) Ministro tra il 2008/2011. Con Sandro Bondi ha inizio una revisione dei compiti assegnati al Ministero, sanciti dal D.P.R 2 luglio 2009, ed un nuovo regolamento di riorganizzazione, improntato su misure atte a tutelare e rivalutare l’intero patrimonio artistico statale italiano. Con Bondi nasce la “Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale” che acquista una nuova incisività nella promozione di eventi culturali.

Giancarlo Galan (n.1956) politico e dirigente d’azienda, Presidente della Regione Veneto dal 1995 al 2010; Ministro da marzo a novembre del 2011. Coinvolto nello scandalo del MOSE, è decaduto da tutte le sue funzioni.

Massimo Bray (n. Lecce 1959) filosofo, editore e politico, Ministro con delega anche al Turismo, tra il 2013/ 2014. Dal 1991 tra i dirigenti dell’” Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani”. Dal 2015 ne è Direttore Generale. Con lui si concretizza la riforma, voluta già dai suoi predecessori, per cui i Musei Statali Italiani diventano istituti autonomi, si modernizzano le gestioni, a beneficio di tutto il pubblico. Come strumento esecutivo e di controllo nascono ben 17 “Poli Museali Regionali” che interagiscono fra loro. Nel 2020 è nominato dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (n. 1959) Assessore alla Cultura, Turismo, Sviluppo dell’impresa turistica, nel 2021 si dimette.

Lorenzo Ornaghi (n.1948) politologo ed accademico, dal 2002 al 2012 Rettore dell’Università Cattolica di Milano. Ministro per i Beni e le Attività Culturali tra il 2011/2013

Dario Franceschini

Dario Franceschini (n.1958) politologo, Ministro dal 2014 al 2018 e dal 2019 al 2022. Dal 2018 in poi vengono “limate” le disposizioni precedenti per quanto riguarda le soluzioni dei vari Musei. Nel 2021 il Ministero viene ulteriormente denominato e nasce l’attuale “Ministero della cultura”.

Spaventose appaiono, soprattutto dopo le restrizioni generate dalla Pandemia, le lacune ministeriali e museali in genere. Tutti gli uffici appaiono spopolati, dagli anni 80 in poi non si effettuano più concorsi o altre selezioni per assumere altro personale qualificato o appaltare nuovi servizi collaterali. Dopo il progressivo pensionamento, degli ex giovani della Legge 285/77, in tutti gli apparati ministeriali non sono presenti nuove leve, oltretutto non si è pensato a qualificare un nuovo avvicendamento del personale attraverso l’esperienza dei predecessori.

Congratulazioni e tante aspettative dal neo-ministro Gennaro Sangiuliano

I visitatori, soprattutto stranieri, per fortuna stanno tornando nei Musei. Ma Grandi Cantieri e carenza ormai endemica di organico hanno provocato un autentico collasso nel sistema di gestione nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali attuale Ministero della Cultura.

Fresco di nomina, Gennaro Sangiuliano è l’attuale neo-ministro con tre sottosegretari: Lucia Borgonzoni, già con l’ex ministro Dario Franceschini; Giammarco Mazzi e Vittorio Sgarbi.

In questo momento, al di là delle inutili polemiche, si dovrebbe rimpolpare l’ormai sparuto organico, creando anche nuovi posti di lavoro e, contemporaneamente, far comprendere quale grossa risorsa è offerta dall’arte a tutta l’economia Italiana. Intorno ai Beni Culturali si sviluppa, infatti un largo indotto di attività turistiche collaterali e ristori, da chi stampa i biglietti d’ingresso o altro, a chi fornisce materiale di cancelleria, a chi fornisce materia prima e servizi per i ristori, sino a chi fornisce la carta igienica ed altro materiale di consumo per i bagni.

Auguriamo, soprattutto nell’interesse del Paese. tanta fortuna al neo-ministro.

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