Meta indagata per evasione Iva da 870 milioni.

Nuovi licenziamenti di personale per “ristrutturazione” che riguarderebbe, secondo il Washington Post migliaia di lavoratori.

La redazione

Meta Platforms, Inc., più nota come Meta che permette a Mark Zuckerberg (in copertina) di gestire Facebook, Istagram, WhatsApp, Messenger … e Wikipedia, è stata indagata dalla Procura di Milano in merito ad omessi versamenti di Iva tra il 2015 e il 2021 per oltre 870milioni. 

Il fascicolo, secondo alcuni Colleghi, è stato trasmesso dalla Procura europea antifrode (Eppo) ai pubblici ministeri del capoluogo lombardo.

La cifra contestata alla Meta, il colosso americano di servizi di rete sociale e servizi di messaggistica istantanea sul Web di Mark Zuckerberg, è stata determinata dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. La notizia anticipata da Il Fatto quotidiano, non è stata confermata dagli inquirenti milanesi.

Ma c’è anche altro che riguarda il Ceo Mark Zuckerberg: Meta Platforms sta per mettere in atto una nuova serie di licenziamenti, che -si prevede- debba dovrebbe riguardare migliaia di lavoratori, contestualmente ad una riorganizzazione che eliminerebbe taluni più alti livelli della struttura organizzativa, con conseguente declassamento di molti manager. 

Su quest’ultima notizia è categorico Washington Post. Zuckerberg ha tagliato 11.000 posti di lavoro, ovvero il 13% di dipendenti, a novembre. All’epoca aveva rassicurato i suoi dipendenti escludendo “altri licenziamenti“. Zuckerberg ha appena definito il 2023 “l’anno dell’efficienza“, parlando agli investitori. Ma il titolo di Meta, contrariamente a quanto accare in caso di licenziamenti di personale, ha perso valore cedendo a Wall Street lo 0,7% .

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