Marmolada un altro crepaccio dopo un forte boato

Ancora rischi di valanghe, frutto del mutamento climatico

La redazione

Un forte boato, poi la scoperta di un ulteriore crepaccio. Nuovo sopralluogo aereo sopra il ghiacciaio della Marmolada a seguito di una segnalazione da parte del gestore del rifugio. I tecnici della Provincia di Trento hanno effettuato delle verifiche in relazione ad un nuovo distacco. Chi ha dato l’allarme ha parlato infatti di un forte rombo sula destra orografica del massiccio e di un grande crepaccio che si è palesato.

Dalle prime rilevazioni aeree si stima che il crepaccio abbia una larghezza di circa 200 metri per un spessore tra i 25 ed i 35 metri. La zona è interdetta agli escursionisti dopo la tragedia del 3 luglio scorso. Le attività di osservazione del ghiacciaio proseguono non stop tramite laser e interferometro.

Sabato pomeriggio sono terminate le operazioni dei Carabinieri volte alla ricomposizione delle salme appartenenti alle vittime della tragedia della Marmolada del 3 luglio scorso. Le attività si sono svolte in un clima di umanità e cordoglio presso il Centro operativo di soccorso adibito all’interno della caserma dei Vigili del Fuoco di Canazei. Le analisi dei Carabinieri del Ris di Parma e gli accertamenti di laboratorio, consistiti nell’estrazione e comparazione del Dna su circa un centinaio di campioni, hanno permesso di ricondurre tutti i profili genetici estratti, confermando l’identità delle undici persone decedute. Si è trattato di un lavoro delicato anche in considerazione dell’elevato numero di reperti che ora, con il nulla osta della Procura della Repubblica di Trento che coordina le indagini, possono ricevere degna sepoltura. Alcuni familiari hanno anche potuto ricevere materiali e attrezzature appartenuti ai propri cari e recuperati dalle squadre di soccorso durante le ricerche. 

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