“L’equipaggio russo non ha potuto essere salvato”

Lo rende noto il portavoce del comando militare del Sud Ucraina

La redazione

L’equipaggio dell’incrociatore missilistico russo Moskva, affondato ieri nel Mar Nero, non ha potuto essere salvato. Secondo un ufficiale militare ucraino Mosca non avrebbe “perdonato” chi ha affondato questa nave, “simbolo delle sue ambizioni imperialiste”.

Natalia Gumenyuk, portavoce del comando militare della regione meridionale dell’Ucraina: “Siamo pienamente consapevoli che non saremo perdonati per l’attacco della Moskva. Abbiamo osservato le imbarcazioni che cercavano di aiutarla, ma anche le forze della natura erano dalla parte dell’Ucraina. Una tempesta ha impedito il salvataggio dell’incrociatore e l’evacuazione dell’equipaggio”. Ha continuato: “Siamo consapevoli che gli attacchi contro di noi si intensificheranno, che il nemico si vendicherà, che ci saranno attacchi missilistici e bombardamenti di artiglieria. Siamo pronti, li contrastiamo. Ci sono attacchi contro di noi, anche missilistici”.

Al contrario il ministero della Difesa russo ha dichiarato ieri che l’equipaggio – più di 500 persone – è stato “evacuato su altre navi della flotta del Mar Nero nelle vicinanze”. Mosca non ha neanche confermato se l’incrociatore avesse subito un attacco missilistico o meno, ha parlato semplicemente di un incendio scoppiato a bordo e che l’incrociatore era affondato nel tentativo di rimorchiarlo al porto più vicino.

Intanto si è appreso che Mosca ha colpito la scorsa notte una fabbrica di armi a Sudovest di Kiev dove vengono prodotti i missili Neptune usati, secondo la versione ucraina, contro la Moskva, affondandola.

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