La Consulta ed i referendum in esame: la scheda dei quattro ammessi

Per i quattro quesiti ammessi una breve scheda riassuntiva

La redazione

Domani continua l’esame da parte della Consulta degli altri referendum non ancora esaminati.

La Corte Costituzionale ha giudicato ammissibili quattro quesiti referendari in materia di giustizia.


– Uno chiede l’abrogazione della legge Severino in materia di incandidabilità per chi è stato condannato. Il quesito recita: “Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi”. Si tratta della legge varata nel 2012 dall’allora ministra della Giustizia Paola Severino

– Il secondo concerne la ‘Limitazione delle misure cautelari’. L’obiettivo dei proponenti è lasciare in vigore la carcerazione preventiva per chi commette reati più gravi e abolire la possibilità di procedere alla privazione della libertà in ragione di una possibile “reiterazione del medesimo reato”. Perciò chiede l’abrogazione del Decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, art. 274, comma 1, lett. c), limitatamente alle parole: ‘o della stessa specie di quello per cui si procede. Se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni ovvero, in caso di custodia cautelare in carcere, di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni nonché per il delitto di finanziamento illecito dei partiti di cui all’art. 7 della legge 2 maggio 1974, n. 195 e successive modificazioni”.


– Il terzo riguarda la separazione delle funzioni dei magistrati e propone l’abrogazione “delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati”.


– Il quarto, e per ora ultimo quesito ammesso, chiede l’abrogazione delle norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio Superiore della Magistratura. E in particolare le norme sulla costituzione e il funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura: Legge 24 marzo 1958, n. 195 articolo 25, comma 3, limitatamente alle parole “unitamente ad una lista di magistrati presentatori non inferiore a venticinque e non superiore a cinquanta. I magistrati presentatori non possono presentare più di una candidatura in ciascuno dei collegi di cui al comma 2 dell’art. 23, né possono candidarsi a loro volta”.

A domani per le nuove decisioni sugli altri questiti.

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