Johnson: “Putin ha commesso un errore catastrofico”

“Mosca temeva l’esempio ucraino, non Nato”. E arrivano le minacce all’Italia.

Gianvito Pugliese

“Il presidente russo Vladimir Putin ha commesso “un catastrofico errore” nell’invadere l’Ucraina”. Lo sostiene il premier britannico, Boris Johnson a margine di una conferenza del partito Conservatore a Blackpool: “Per ogni giorno che passa dell’eroica resistenza degli ucraini, è chiaro che Putin ha commesso un errore catastrofico”.

Johnson ha scartato la teoria, che ora Mosca vuole accreditare secondo cui l’invasione sarebbe stata dettata dal timore di un ingresso di Kiev nella Nato: “Era spaventato dall’Ucraina perché in Ucraina esiste una stampa libera, delle libere elezioni e l’Ucraina ha fatto progressi verso la libertà, la democrazia e il libero mercato, temeva l’esempio ucraino in quanto implicito rimprovero. Perché nella Russia di Putin, ti prendi 15 anni di carcere solo per chiamare ‘invasione’ un’invasione: e se ti candidi contro Putin, ti avvelenano o ti sparano”.

E mentre Johnson chiamava le cose col proprio nome, l’Italia veniva presa di mira da Mosca che minacciava: ” Con nuove sanzioni conseguenze irreversibili”.

Alexey Paramonov

A pronunziarle Alexey Paramonov, direttore del dipartimento per gli Affari europei del ministero degli Esteri russo, secondo il quale la dichiarazione di “una guerra finanziaria ed economica totale” da parte dell’Unione europea contro la Russia potrebbe avere “conseguenze irreversibili”, in particolare per l’Italia.  Ed ha rincarato la dose: “Le sanzioni non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica delle dichiarazioni del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato ‘una guerra economica e finanziaria totale’ alla Russia, trovasse seguaci in Italia e portasse a una serie di rilevanti conseguenze irreversibili”.

Putin e la sua banda hanno avuto in passato remoto e recente rapporti con Pulcinella ed Arlecchino. Draghi non sarà Riccardo Cuor di Leone, ma non è mai stato sul foglio paga di Mosca, per affari loschi sulle fonti energetiche, nè tantomeno un signore del bunga bunga. Qui non si tratta di parti politiche o meno, ma di persone per bene o meno, capaci -quando anno incarichi pubblici per giunta di vertice- di perseguire gli interessi del Paese. C’è chi, avendo una propria storia di valori da difendere, si comporta in un certo modo e chi non avendo da difendere assolutamente nulla di onorevole si comporta in un altro.

Putin si trova ora di fronte ben altra tempra di avversario e l’Italia è stata con onore quella che ha suggerito le sanzioni economiche più doloroso, soprattutto in campo bancario e valutario, che di Mario Draghi sono i cavalli di battaglia.

E per dirla tutta le minacce russe, vaghe, generiche sono la dimostrazione di un regime alla deriva.

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