India, il “piccione 007” è stato rilasciato

Innocente dopo mesi di sospetto spionaggio per conto della Cina

Rocco Michele Renna

Dopo un intricato periodo di detenzione e investigazioni, le autorità indiane hanno rilasciato il famigerato “Piccione 007”, precedentemente sospettato di essere una spia cinese. Il volatile era stato catturato otto mesi fa vicino a Mumbai, con due anelli legati alle zampe contenenti un messaggio enigmatico, scritto in un alfabeto che richiamava quello cinese. La vicenda, che ha destato l’interesse mediatico, si è conclusa con una svolta sorprendente.

L’agenzia Press Trust of India ha raccontato la storia del piccione, iniziando dal suo “calvario” nel maggio scorso, quando fu catturato vicino a un porto di Mumbai. I due anelli alle zampe, inizialmente interpretati come prova di attività spionistiche, si sono rivelati essere un enigma intricato. La polizia, sospettosa, ha trasferito l’uccello nel centro di assistenza per animali Bai Sakarbai Dinshaw Petit di Mumbai.

Inaspettatamente, la verità ha preso una piega diversa. Il piccione non era una spia cinese, bensì un uccello da gara in acque libere fuggito da Taiwan e giunto in India. Dopo ulteriori indagini e con il permesso della polizia, il volatile è stato trasferito alla Bombay Society for the Prevention of Cruelty to Animals, dove ha finalmente ritrovato la libertà.

Questa non è la prima volta che un volatile è coinvolto in una controversia spionistica in India. Nel 2020, la polizia del Kashmir aveva rilasciato un piccione appartenente a un pescatore pakistano, scagionandolo da accuse di spionaggio. Nel 2016, un altro piccione era stato preso in custodia per un presunto coinvolgimento in minacce al primo ministro indiano, Narendra Modi, rivelando l’insolita tendenza delle autorità a sospettare degli uccelli nei casi di sicurezza nazionale.

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