Foggiano arresti per spaccio e per un accoltellamento

A Carpino un 21enne accoltella un 19enne per futili motivi. A Lucera sgominata dalla GdF una banda che gestiva lo spaccio di eroina e cocaina fino a Campobasso.

Gianvito Pugliese

A Foggia e nel foggiano la violenza ed le organizzazioni criminali spuntano più numerose dei funghi.

Si apprende, solo da pochi minuti, che in una di queste sere post lockdown, in pieno centro storico di Carpino -comune del foggiano di poco più di quattromila abitanti-, un giovane ventunenne ha accoltellato, ferendolo al fianco, un diciannovenne reo di “avergli rivolto uno sguardo provocatorio”. A soccorrerlo una pattuglia dei Carabinieri, in servizio di prevenzione del contagio, che, allertata per una rissa nelle vicinanze, ha trovato il diciannovenne riverso a terra che perdeva molto sangue. Avvisati i soccorritori del 118 ed affidato alle loro cure sono iniziata le ricerche dell’aggressore, che è stato rintracciato in un vicolo poco lontano dal luogo dell’accoltellamento. Non sono noti provvedimenti adottati nei confronti del ventunenne. Il diciannovenne, portato alla Casa del Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo è stato medicato e dimesso con una prognosi di 10 giorni.

A Lucera -pure comune del foggiano, ma di circa 32 500 abitanti- sgominata dalla Guardia di Finanza una banda dedita allo spaccio di stupefacenti, ed in possesso di armi detenute abusivamente. Sei gli arrestati, tutti foggiani. Tre sono stati associati alle carceri e tre hanno ottenuto gli arresti domiciliari. Sono accusati di appartenenza ad un gruppo criminale che gestiva un importante mercato di eroina e cocaina tra Lucera e Campobasso. Quindi di reati che vanno dall’associazione a delinquere, alla detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e detenzioni di armi e munizioni. Denunciate venti persone, sequestrati oltre 1,6 kg di eroina purissima, 70 grammi circa di cocaina, 19 Kg di sostanze da taglio, armi e munizioni. Il presunto capo della banda un trentaquattrenne era titolare di reddito di cittadinanza ed anche un altro membro della banda aveva inoltrato domanda. Entrambi segnalati all’Inps per la revoca dei provvedimenti.

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