Fiumi di droga a Palermo
In 35 giorni 112 misure cautelari eseguite indiverse zone del capoluogo siciliano:
La redazione
L’operazione Pandora messa in atto dai Carabinieri di Palermo e coordinata dalla locale Direzione distrettuale antimafia, in poco più di un mese ha permesso di arrestare 112 indiziati di detenzione e spaccio di droga. “Il 2 novembre 58 misure allo Sperone, 12 misure il 30 novembre a Passo di Rigano a cui si aggiungono le 31 di questa notte” specifica il Comando provinciale della Benemerita, che stima l‘illecito giro d’affari, su base annua, in 3 milioni di euro circa.
Gli ultimi arresti operati nell’ambito dell’operazione Pandora, che fa evidentemente riferimento all’omonimo vaso mitologico, serbatoio di tutti i mali del mondo, sono connessi a un traffico di droga che da Ballarò, nel cuore di Palermo, arrivava fino aile borgate periferiche di Partanna Mondello, Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo.
Proprio a Ballarò funzionava la “centrale di smistamento” della droga che riforniva le periferie. Le indagini si sono concentrate sul periodo tra il 2019 e il 2020 ed hanno permesso di scoprire e, praticamente smantellare tre associazioni criminali dedite allo spaccio, strettamente interconnesse, che si sarebbero rifornite nel quartiere Ballarò per poi smerciare la droga nelle borgate periferico da loro controllate, ma capaci di operare attraverso ramificazioni anche nei quartieri più centrali della città.
Dalla centrale di Ballarò, attraverso le tre organizzazioni criminali venivano rifornite anche organizzazioni criminali minori di provincie limitrofe. A disposizione degli indagati magazzini, appartamenti e negozi, tra cui un’accorsata macelleria, beni sottoposti a sequestro.
Il comando provinciale dei carabinieri ha dichiarato: “L’operazione di oggi conferma, anche se nella fase cautelare delle indagini preliminari la fortissima pervasività del fenomeno dello spaccio di stupefacenti in diverse aree di questo capoluogo regionale, a cui i Carabinieri contrappongono una incessante e concreta attività di contrasto che si articola su diverse direttrici di intervento: azione preventiva, attraverso il controllo del territorio di stazioni e nuclei radiomobili; opera informativa con la diffusione della cultura della legalità; manovra repressiva”.
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