Disservizio postale a Gravina: furto di corrispondenza

Ancora una volta recapiti non andati a buon fine e furto della merce spedita: il servizio Postale gravinese, se lo conosci, lo eviti.

Rocco Michele Renna

Tempo fa abbiamo parlato della gestione del servizio postale a Gravina, sia pubblico che privato, in un articolo: “Servizio postale di stato e privati a Gravina”.

Le Poste Italiane ci hanno chiesto di spostare le cassette postali al di fuori dei portoni e dei recinti, e lo abbiamo fatto. Tuttavia, quando riceviamo plichi postali, vengono abbandonati sulla cassetta postale e, se gli incaricati non entrano all’interno degli edifici per depositarli, spesso vengono rubati. Qualcuno se ne è servito, come accaduto qualche giorno fa. Tra il pomeriggio e la mattina seguente, il contenuto è sparito.

Non è la prima volta che accade tutto questo: alcuni coinquilini hanno subito il furto di oggetti musicali di valore. In questo “inferno postale”, a chi possiamo rivolgerci per avere un servizio postale efficiente? Come possiamo ancora fidarci del servizio postale italiano, soprattutto a Gravina, e affidargli la nostra corrispondenza?

Sarebbe ora che le Poste italiane tornino al loro ruolo primario… Le Poste sono nate per mettere in comunicazione gli utenti in tutto il mondo, affidare le proprie cose e consegnare al destinatario. Chi dovrebbe intervenire per evitare questa confusione? Prima o poi, qualche utente perderà la pazienza e potrebbe presentare una denuncia in Questura, se non l’ha già fatto. Personalmente, non la farei poiché il valore del furto non coprirebbe la spesa della denuncia.

Tuttavia, il servizio postale di Gravina, se non quello nazionale, dovrebbe assumersi la responsabilità del comportamento da sindrome di Ponzio Pilato, dei corrieri che effettuano le consegne. Ma soprattutto, dovrebbe vergognarsi chi ha rubato una confezione di colla epossidica, non di grande valore, ma particolare e non facilmente reperibile.

Chiedo scusa ai lettori se ho raccontato un fatto accadutomi, un piccolo danno subito, ma il problema in realtà si estende a tutta la cittadinanza che non è giusto debba vivere disfunzioni, quando non subire grossi danni.

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