Dia: le mafie sempre più interessate ad infiltrarsi nel tessuto economico del Paese

Diminuisce la violenza ed aumenta la collaborazione coi colletti bianchi

La redazione

La relazione della Direzione investigativa Antimafia al Parlamento sul II semestre del 2020 descrive le mafie intente a cogliere la pandemia come occasione per infiltrarsi sempre più profondamente nel tessuto economico del Paese.

Da un lato è piuttosto facile rilevare a buon mercato imprese che, pur avendo una storia ed un passato sostanzioso, versano in gravi difficoltà, ed alle mafie non mancano soldi di proventi illeciti da investire. Dall’altro, in coerenza col progetto appena descritto, le mafie più “moderne” tendono a ricorrere sempre più raramente alla violenza ed operare, avvalendosi di colletti bianchi, politici e funzionari corrotti, nel tessuto economico e sui contributi disposti per il sostegno economico alle imprese,

Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra hanno da tempo esportato le loro attività criminali ed economiche all’estero, creando vere e proprie succursali in Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Olanda, Germania, Austria, Repubblica Slovacca, Romania e Malta, Australia, Stati Uniti e Canada.

Sempre crescente la presenza di donne e minori connessa ai fenomeni di criminalità organizzata.

I benefici previsti dal Governo per far fronte alla crisi economica connessa alla pandemia sembra il principale obiettivo delle mafie, che peraltro non disdegnano i guadagni dal traffico di droga, usura e scommesse clandestine. Finanche il reddito di cittadinanza è stato percepito come un territorio in cui fare man bassa. Non si contano gli indebiti percettori di quel beneficio imparentati a mafiosi.

La relazione contiene dettagli sulle attività piuttosto precisi e puntuali. Noi ci siamo limitati ad offrire al lettore quanto ritenevamo più saliente e rilevante.

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