Cremlino: è l’Occidente che ha voluto la crisi alimentare globale

La Sanzioni alla Russia ne sarebbero la causa ultima

La redazione

Il Cremlino ha dichiarato ieri che l’Occidente ha voluto la crisi alimentare globale, e lo ha ottenuto imponendo alla Russia le sanzioni più severe della storia moderna per la guerra in Ucraina.

La guerra – e il tentativo dell’Occidente di isolare la Russia -avrebbero fatto salire vertiginosamente il prezzo del grano, dell’olio da cucina, dei fertilizzanti e dell’energia.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato mercoledì scorso d’intrattenere contatti proficui con Russia, ma anche Ucraina, Turchia, Stati Uniti e Unione europea nel tentativo di ripristinare le esportazioni di grano dall’Ucraina mentre la crisi alimentare globale raggiuge livelli intollerabili, facendo crescere a dismisura la mortalità infantile.

Secondo Putin, il Cremlino è d’accordo con la valutazione delle Nazioni Unite, su una crisi alimentare che potrebbe degenerare in carestia.

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: “La Russia è sempre stata un esportatore di grano piuttosto affidabile. Non siamo noi la fonte del problema. La fonte del problema che porta alla fame nel mondo sono coloro che ci hanno imposto sanzioni e le sanzioni stesse”.

Russia e Ucraina insieme rappresentano quasi un terzo delle forniture mondiali di grano.

L’Ucraina è anche tra i principali esportatori di mais, orzo, olio di girasole e olio di colza, mentre Russia e Bielorussia – che ha sostenuto Mosca nella guerra ed è anche soggetta a sanzioni – rappresentano oltre il 40% delle esportazioni globali di concime per colture.

L’Ucraina ha perso ai porti marittimi di Kherson e Mariupol, occupati dai russi e teme che la Russia s’impossessi dell’ultimo, quello di Odessa.

Un funzionario delle Nazioni Unite ha dichiarato due settimane fa che 25 milioni di tonnellate di grano sono bloccate in Ucraina a causa di porti marittimi bloccati. 

Antony Blinken ha accusato la Russia di usare il cibo come arma.

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