Lydia Alfonsi è andata via…

E’ andata via, lo scorso 21 settembre, quasi in punta di piedi, senza suscitare clamore una grande attrice drammatica di teatro e televisione, Lydia Alfonsi. Quasi nessuno ne ha dato notizia.

Maria Catalano Fiore

Lydia Alfonsi, un’attrice, senza dubbio nella memoria di chi ha tra i 50 ed i 60 anni ed oltre. Una delle prime attrici drammatiche a recitare anche in televisione. Una protagonista raffinata ed intensa in ogni suo ruolo.

Lydia, all’anagrafe Lidia, era nata a Parma nel 1928, in una numerosa famiglia borghese, si è spenta il 21 settembre 2022, sempre nella sua Parma. Non solo attrice anche scrittrice di “Aforismi e Flashbach d’amore”, pubblicati anche in una raccolta.

Lydia

Attrice di grande espressività, dopo esperienze dilettantistiche, viene notata, ad un concorso di Pesaro, dal regista Anton Giulio Bragaglia, presente in giuria che la scrittura nella sua compagnia. Il suo esordio teatrale avviene già nel 1946, dopo 4 anni rientra a Parma per scrivere versi. Lavora nel Cinema con ruoli importanti come in “Vita da Cani”(1950) regia di Steno e Mario Monicelli o “La morte ha viaggiato con me”(1957) di Marcello Baldi. Non smette quasi mai di associare il lavoro in teatro o con il cinema a quello televisivo sino al 1997. In tutto 30 pellicole girate.

Nel 1954 rientra in teatro nella compagnia di Giorgio Strehler con tournée in Francia, Germania e Medio Oriente. E’ un ottima attrice drammatica; preferisce ruoli classici come Medea, Elettra, Elena, Fedra, in seguito il suo nome appare legato soprattutto al periodo d’oro degli sceneggiati televisivi.

1960 la pagina di un giornale

Memorabile la sua interpretazione, nel 1960, nel ruolo de “La Pisana”, un bellissimo sceneggiato tratto dalle “Memorie di un Italiano” di Ippolito Nievo, girato in occasione del centenario dell’Unità d’Italia. Nievo, scrittore di indubbio successo, garibaldino, tesoriere di Garibaldi, sulla cui morte, in mare, è sempre stato calato un velo. Uno dei tanti interrogativi irrisolti sulla figura dell’Eroe dei due mondi. Una interpretazione, della Pisana, Lydia con Partner Giulio Bosetti, memorabile sotto tanti aspetti. Audace una scena in cui la Pisana, in camicia da notte, invita il partner nella sua camera da letto. Tutti seguivano ogni venerdì sera il teatro, non tutti avevano ancora la televisione, le case dei più fortunati si aprivano ad amici e parenti per seguire queste vicende in silenzio.

Lydia Alfonsi e Giulio Basetti in “Luisa Sanfelice

Ottime le sue seguenti interpretazioni: “Mastro Don Gesualdo” (1964) dall’omonimo romanzo di Giovanni Verga con Turi Ferro ed Enrico Maria Salerno, Lydia è premiata con “Maschera d’argento” a Taormina; “Vita di Michelangelo” (1964); “Luisa Sanfelice” (1966) di Alexandre Dumas; Zio Vania” di Anton Cecov (1966); “Processo a Gesù” (1968) regia di Gianfranco Bettetini.

“Il Segreto di Luca” dall’omonima opera di Ignazio Silone (1969); “Il lutto si addice ad Elettra” di Eugene O’Neil (1974) a fianco di Alida Valli e Mario Feliciani.

Nel 1970 riceve dalla critica francese il riconoscimento come “Migliore attrice Televisiva italiana”.

In Teatro interpreta ruoli memorabili, tanto per citarne alcuni, è “Medea” al Teatro Greco di Taormina (1965); “Elena” al Teatro Greco di Siracusa (1978), con questa interpretazione realizza il record di 12mila spettatori a serata; “La Lupa” (1979) di Giovanni Verga; “La Gioconda” (1968-1980-1985) con Luigi Vannucchi; “Fedra” di Seneca (1983) a Segesta.

Lydia Alfonsi ed Enrico Maria Salerno

Nel 1973 recita come protagonista della “Donna del mare” del norvegese Henrik Ibsen, con Rossano Brazzi, regia di Beppe Menegatti, per questa interpretazione viene insignita della Targa d’oro in “Ricordo di Eleonora Duse”.

Nel 1983 riceve il titolo di “Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana” dal Presidente Sandro Pertini. Premio alla carriera nel 2009 a Milano. Per oltre 25 anni è stata la madrina del “Premio Nazionale Letterario Pisa”.

Lydia negli anni 80

Premiata alla carriera, al Teatro Piccolo di Milano nel 2009.

Nella vita privata. sposata in prime nozze con il regista e sceneggiatore de “La Pisana” Giacomo Vaccari (1931-1963), sposato nel 1960, morto in un incidente, a soli di 32 anni. Dal 9 luglio 1973 risposata con Vincenzo Messina, morto 10 anni dopo in un incidente in barca. Una vita privata costellata di dolori. Lydia non aveva figli, ma una famiglia d’origine numerosa e sette nipoti che l’hanno circondata con affetto sino alla fine.

I suoi funerali si sono celebrati sabato 24 settembre 2022 nella Chiesa di Santa Croce a Parma.

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