Addio a Luana D’Orazio

I funerali celebrati dal Vescovo nella chiesa di Agliana

La redazione

E’ una lunga, lunghissima litania quella dei morti sul lavoro. E’ una litania che si allunga ogni giorno senza arrestarsi. Due, tre vittime al giorno. Qualcosa di inaudito. Di inaccettabile. Occorre che le cose cambino. Ora siamo qui attorno al corpo straziato di Luana. La sua storia ha commosso l’intero paese. Ma il suo corpo straziato è qui a nome di tutti gli altri corpi straziati ogni giorno sui luoghi di lavoro. Viviamo purtroppo in un mondo in balia delle emozioni che si accendono e si spengono in un attimo; in un mondo che vive sull’onda dell’immediato, condizionato spesso dai mezzi di comunicazione. E tutti siamo subito distratti da mille altre cose che facilmente finiscono per giustificare la nostra inerzia. Luana e tutti gli altri, oggi però stanno qui, in piedi davanti a noi, ci guardano, ci osservano e ci chiedono conto: ci dicono che non bastano le emozioni forti, non basta che ci commuoviamo per un momento: occorrono impegno e responsabilità, concretezza, determinazione e scelte coraggiose; occorre che le cose cambino”. Queste la parole del vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli.

In chiesa un centinaio di persone, mentre all’esterno della stessa, nel rispetto del distanziamento, oltre 500 hanno atteso l’uscita del feretro.

Parenti, amici, colleghi, autorità c’erano tutti a dare l’ultimo salito alla giovane vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro.

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