Ucraina / Russia ma la Storia?

Ma da dove parte un conflitto di tale portata? Certo non in un giorno….tra Ucraina e Russia ci sono almeno due millenni di controversie ,ma…….

Maria Catalano Fiore

In questi giorni ci si riempie la bocca, si scrive, si blatera su questo conflitto “preannunciato”, e preparato, da tempo. Un conflitto che non ha un inizio preciso ma dura da oltre un millennio, uno dei motivi sicuramente l’accesso di quei popoli nomadi e mercanti alle sponde del Mar nero e quindi al Mediterraneo, punto focale la cosmopolita città di Odessa, fondata e distrutta varie volte.

Due tessere di uno stesso puzzle

Ma poniamoci qualche elementare domanda: 1) quanto sappiamo geograficamente della collocazione tra Russa, Ucraina e paesi limitrofi (coinvolti loro malgrado)? Cosa sappiamo degli Zar Russi? Poco e male, sappiamo solo che l’ultimo zar, Nicola II, fu giustiziato con tutta la sua famiglia, durante la rivoluzione bolscevica, ma che sua moglie fosse figlia della Regina Vittoria d’Inghilterra? E che se la Regina avesse mosso un solo dito tutta l’Europa si sarebbe trasformata in un unico rogo? E che da questa rivoluzione scaturì di tutto e di più negli anni seguenti cambiando completamente l’assetto geo politico Europeo? Ed altro ancora.

Pensando un attimo a noi: sappiamo, per pura curiosità, quanti sono stati i re d’Italia dall’unità al 1946? Pochissimi ma li ricordiamo? solo 3 e mezzo. Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III e per scarso un mese Umberto II.

Se non conosciamo, almeno i nostri figli, e ancor peggio i nostri politici, la nostra storia, neppure la più recente, come possiamo interloquire e giudicare una situazione che travalica le nostre conoscenze storiche, militari, tattiche….forse è meglio partire da qualche dato preciso, per poi sciorinare almeno gli episodi salienti di questa contesa che, sinceramente, in questo momento non era indispensabile. Ma si sa ormai che le guerre batteriologiche o meno sono determinate da chi deve lucrare in genere e vendere armi. Se si esaurisce un focolaio, ecco che se ne accende un altro, ed il precedente si dimentica, continua come sordida guerra interna sino ……all’estinzione? Quante guerre dimenticate ci sono nel mondo, in Africa, in America latina, e nella stessa Europa quanti irredentisti….?

Comincia un nuovo secolo: il 2000! Tutti o quasi preoccupati su cosa aspettarsi, un caro amico, già mio docente Universitario, poi di mia figlia, a sua volta amica del figlio, Raffaele Licinio, una delle menti più brillanti ed ironiche dell’Ateneo Barese zittì tutti, diffondendolo anche sui social che non dovevamo preoccuparci per l’avvento del nuovo secolo, ma che ricerche su scritti storici attendibili ad esempio quelle del monaco bavarese conosciuto come “Ragno Nero”, vissuto nel XVI secolo, che si rifaceva a studi precedenti, una specie di profezie che in molti punti confermano o superano quelle di Nostradamus: non era il 2000 a doverci preoccupare, ma dopo l’avvento del secondo millennio dovevamo imparare a leggere come disastri tellurici, il declino delle democrazie, la fine delle civiltà occidentali e poi una data polindroma 22/2/22. Lui non è più con noi, poveretto ha sofferto tanto, ma questa data….è stata la data di inizio di quello che le profezie indicano come il terzo conflitto mondiale. Queste premonizioni non vanno sottovalutate, avevano previsto ad esempio l’inizio della 1 Guerra mondiale, l’assassinio di Kennedy, l’attentato a Giovanni Paolo II.

Riprendendo proprio gli studi di Raffaele Licinio, la Grande madre Russia, formata da un immenso agglomerato di etnie e popoli e con questioni importanti e latenti nel suo interno, doveva per forza implodere alla ricerca di nuove entrate, sempre che un accadimento qualsiasi non accendesse la miccia in uno stato confinante, o che le potenze di Extra oceano non avessero interessi nel distruggere sia la Russia, con tutto l’assetto geo-politico ed economico europeo.

Utile leggere tali profezie: Renzo Baschera “Le profezie del ragno nero- il destino dell’umanità nei messaggi profetici di un monaco bavarese del XVI secolo, cosa ci riserva il prossimo futuro? Armenia ed.1981 III ed.

Cartina aggiornata dei movimenti sovversivi da inizio 900 in poi

Innanzi tutto, l’attuale Ucraina è una Repubblica semipresidenziale, diventata indipendente dall’Impero Russo nel 1918, ingresso nell’ONU nel 1945 e riconosciuta ancora una volta “indipendente” tramite referendum nel 1991. La sua capitale storica è Kiev ed ha uno sbocco sul Mar Nero e uno sul Mar d’Azov.

La stupenda Cattedrale di Kiev tutelata dall’UNESCO (Speriamo)

Confina con la Russia ad Est, la Bielorussia a Nord, Polonia, Slovacchia e Ungheria a Ovest e con Romania e Moldavia a Sud-Ovest.

La sua Storia comincia in età paleolitica, circa 32.000 anni a.C., ma tracce documentali scritte si hanno solo durante il Medioevo, epoca in cui fu il punto centrale degli slavi orientali, con la federazione tribale del Rus’ di Kiev. Nel XIII secolo avviene una frammentazione in diversi principati e la devastazione mongola della Russia. Comincia così una contesa della sua area, divisa e governata da diverse potenze. Durante i secoli XVII e XVIII emerse e prosperò un etmanato cosacco, con a capo un Aptanano, ma il suo territorio su alla fine diviso tra la Polonia e l’Impero Russo. Solo nel 1918 venne fondata una Repubblica Popolare Ucraina. Indipendenza che conquistò effettivamente solo nel 1991 a seguito della dissoluzione dell’URSS.

Cosacchi Rus’

Parlare di oosacchi poi…i cosacchi sono i discendenti dei Rus’e non si sentono russi, ucraini o altro, si sentono tutt’ora “fratelli cosacchi” con origini sulle terre del Don. Rappresentano il mito della letteratura d’eccellenza, da Nicolaj Gogol, creato da un ucraino russificato che lo inventa addirittura: la figura dell’eroe Taras Bulba per contrapporsi al vero eroe Gengis Kan del popolo russo. Resi poi famosi entrambi da Hollywood. Leon Tolstoj che descrive, addirittura le prodezze di Emel’jan Ivanovic Pugacèv, tutto sommato un bandito, immortalato ne “La figlia del Capitano” come vedremo…

Taras Bulba

La situazione non è stata mai tranquilla la Crimea con il suo Khanato e affine a Costantinopoli, ai vari patti con gli zar sino a quando l’Imperatrice Caterina la Grande nel 1775 non attesterà il suo predominio distruggendo la capitale Zaporischa Sich degli ultimi cosacchi. Di contro c’è l’Ucraina, tra la fine del 1700 e il 1800, retta da un’amministrazione Austro-Ungarica, abbastanza pesante. I cosacchi sono visti come liberi predatori, una affermazione sgradita dall’Ucraina, che rivendica la propria discendenza dai Cosacchi Rus’.

Pensiamo alla guerra di Crimea combattuta tra il 1853 ed il 1856 fra l’Impero Russo da un lato e Impero Ottomano, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna dall’altro (non eravamo ancora Italia e avevamo i nostri problemi, peraltro mai risolti del tutto……). La Russia venne sconfitta. Le varie nazioni conservarono l’accesso ai luoghi Santi (un buon pretesto) ma lo scopo era sempre l’accesso al mare ed ai commerci. La Crimea diventa definitivamente Ucraina nel 1991 con un referendum, ma la Crimea torna ad una vera indipendenza nel 2014, non riconosciuta dal governo Ucraino, che porta poi alla guerra del Donbass un conflitto attivo dal 2014 sfociato nell’odierna invasione Russa.

Per quanto riguarda la storia russa: anche la Russia si sviluppa in periodo neolitico, caratterizzata da piccole comunità dedite alla caccia, agricoltura, pastorizia e tessitura ed una religione molto forte. L’età del bronzo la caratterizzano per le invasioni di predatori che portano a fondare una specie di stato militare di difesa. Le comunità anche se lontane decidono di far capo a Kiev dove si concentrano anche etnie dedite alla pesca e ad attività commerciali più evolute.

Cosacchi Rus’ veri padri di quelle terre (foto inizi 900)

La Russia di Kiev: la “Teoria Normanna” è la prima spiegazione plausibile della comparsa nello Stato di Kiev di vighinghi provenienti dalla Scandinavia e di normanni, teoria formulata e confutata più volte, comunque la presenza Normanna si ricollega al popolo RUS’ (da cui poi la denominazione russi). Le fonti parlano dei Rus’ come tribù slave, migranti, vicine all’Impero Bizantino e agli Ottomani i reali Cosacchi.

Il profilo geo-politico dello Stato di Kiev si può suddividere in tre periodi: la Rus’ di Kiev che si forma verso la fine del IX secolo sotto la guida di Rjurik I, seguito da Oleg I, mentre Vladimiro I il Santo è considerato il promotore della conversione al cristianesimo che fa si che Kiev stringa stretti rapporti con Bisanzio. Nel 1132, alla morte di Vladimir il Monomaco il potere centrale si disgrega.

IL KAN

Tra il 1223-1240 l’invasione mongola. Nel 1237 il paese fu invaso dai mongoli guidati da Gengis Kan che fondarono il Khanato dell’Orda d’Oro localizzato tra i fiumi Don e Volga sino alla messa a sacco di Kiev del 1240. Tutti i principati russi furono ridotti in una posizione subordinata e tributaria con alterne vicende sino al 1480, quando uno zar moscovita Ivan III dichiarò decaduto ogni dovere di fedeltà verso il Kan.

Arriva così il periodo della supremazia dei Principi di Mosca che ampliano i loro territori. Nel 1328 il Metropolita greco-ortodosso di Kiev abbandona la sua sede per trasferirsi a Mosca che diventa il Centro religioso del Paese.

Nel XV secolo lo Stato moscovita si espande più ad est in Asia, fino a divenire prima un regno poi un impero. Il principe di Mosca Ivan III sposa, nel 1472, la nipote dell’ultimo imperatore bizantino , Sofia dando inizio al mito della “Terza Roma” secondo la quale la Russia sarebbe stata l’erede della civiltà romano-bizantina. Ivan III può essere considerato il fondatore dello stato Russo. Altrettanto fa suo figlio Basilio III (1503-1533) affermando di essere un eletto da Dio.

lo Zar Ivan il Terribile

L’espansione continua con Ivan IV il Terribile(1533-1584) dispotico e che introdusse la “servitù della gleba” e la subordinazione della Chiesa Ortodossa.

Segue poi il periodo dei torbidi( 1598-1613) termine che designa la crisi di successione tra l’ultimo erede della dinastia Rurik, figlio di Ivan il Terribile, con la designazione di Michele di Russia primo zar della dinastia Romanov nel 1613. Un periodo di instabilità causato dalle ingerenze polacche. Dal 1613 la Russia mette in atto un periodo di chiusura culturale e difesa rispetto al resto dell’Europa Cattolica. Con Pietro I di Russia è ormai un impero.

Paul Delaroche: Ritratto di Pietro I di Russia

La Russia con i Romanov e la successione a Pietro I il Grande, si stabilizza. Soprattutto dopo la sconfitta della Polonia nella prima lunga Guerra del Nord (1654-1967). L’impero russo si estese sino a comprendere l’Ucraina, con l’appoggio dri contadini che vivevano in situazioni intollerabili.

Sotto il regno degli zar Romanov la Russia divenne uno degli stati Europei più potenti ed estesi dell’epoca, i suoi confini partivano dall’Asia giungendo sino all’America Russa, ovvero la colonizzazione dell’Alaska. Pietro I il Grande riorganizzò completamente lo Stato russo secondo i modelli degli stati moderni con una burocrazia gerarchizzata e con veri tribunali.

La Grande Caterina! qui con la sua preziosa corona fatta realizzare dallo zar Michele, il primo Romanov, nel 1613. Pietro I costituì un fondo per cui tutti i gioielli creati o indossati erano di proprietà del popolo Russo.

Un ruolo importante fu svolto anche da sua nuora Caterina II, conosciuta come Caterina la Grande, Imperatrice di Russia dal 1762 alla morte. Uno dei più significativi esempi storici di dispotismo, ma illuminato. Nata in Prussia nel 1729 da famiglia di piccola nobiltà, viene data in sposa 16 enne all’erede al trono il Granduca, poi zar Pietro III. Molto decisa con un colpo di stato detronizza il debole marito. Sotto il suo regno l’impero russo accrebbe la sua potenza e visse uno dei periodi di maggior riconoscimento a livello europeo. Si circondava di illuministi come Grigorij Potèmkin, ma anche di generali di grande successo e strategie raffinate.

Uno dei suoi successi lo smembramento della Confederazione Polacco-lituana ed in seguito alle guerre russo-turche occupò la Crimea e soprattutto gli sbocchi sul mare. Per lo stesso motivo cominciò ad occuparsi delle terre deserte dell’Alaska.

Caterina si interessò all’istruzione, fondando addirittura il primo Istituto di Istruzione superiore femminile in Europa, fondò nuove cittadine, ma non riuscì a risolvere i problemi legati ai servi della gleba, con malcontento e rivolte represse violentemente come quella guidata dal cosacco Pugacèv ( inserito da Leon Tolstoj nel romanzo storico “La figlia del Capitano”).

Per tutto l’800 la situazione si presentò più o meno stabile, tranne le solite beghe e l’irrisolto problema dei “servitori della gleba” le cosiddette “anime” che tutti facevano finta di ignorare, ma che reggevano tutta l’economia della nazione basata sempre sulla terra e l’allevamento. Una situazione destinata ad implodere.

Come si evince, sino ad inizio 900, tutta la storia delle nazioni russo balcaniche o esposte verso il Mar Nero si evolvono più o meno similmente, con beghe, controversie, confini tra terreni agricoli, sbocchi vari sui mari, ne più e ne meno come avviene nel resto d’Europa o specificatamente in Italia tra guerre tra principati, comuni, stato della Chiesa, Regno delle due Sicilie o altro.

Le vicende storiche appaiono spesso veramente difficili da districare ad esempio Bona Sforza,(1494-1557) Duchessa di Bari, Principessa di Calabria, Regina di Polonia ed Imperatrice di Lituania (che all’epoca comprendeva anche l’Ucraina) in quanto moglie di Sigismondo Jaghellone, incoronata a Cracovia, nel 1518. Rimasta vedova (dopo aver dato al re sei degni eredi, collocati nelle migliori corti Europee) godeva di un potere e di una forza monetaria tale a cui i grandi regnanti come Carlo V si rivolgevano per prestiti ed altro. Amava la Lituania e migliorò notevolmente la Polonia accrescendo soprattutto I rapporti tra Le sponde Italiane dell’Adriatico, Repubblica di Venezia ecc…Porto di Trani, di Bari e di Otranto avevano legami strettissimi ed importanti.

La stessa città cardine di Odessa venne rifondata, ampliata ed arricchita da mercanti italiani, napoletani soprattutto. Ne abbiamo parlato a parte.

Si era formato in Russia e su quella parte d’Europa un solido dominio, la cui grande pecca fu trascurare tra l’illuminismo di Caterina La Grande ed il 900, l’aggiornamento burocratico, snellire la corte dei suoi cerimoniali. Focalizzando sull’ultimo Zar ed Imperatore Nicola II,(1868-1918) figlio di Alessandro III e di Dagmar di Danimarca.

lo Zar Imperatore Nicola II Romanov di Russia

Costui aveva sposato Alice d’Assia e del Reno (poi convertita e mutato il nome in Aleksandra Feorodovna). figlia di Alice del Regno Unito, una delle figlie della Regina Vittoria d’Inghilterra, il cui governo ha cercato di salvare cittadini e interessi in Russia, ma la regina, nella sua grandezza, al momento dell’arresto dello zar e della sua famiglia non è intervenuta, un suo intervento avrebbe significato un coinvolgimento più che mondiale di tutti i regnanti suoi nipoti o parenti ed uno sconvolgimento di tutto l’assetto geo-politico non solo europeo, ma di tutte le colonie africane, asiatiche e persino australiane. Una grande regina, per il bene comune, riesce dolorosamente a sacrificare delle persone molto amate, che comunque aveva messo in guardia e si era offerta di ospitare.

Certo Vittoria non conosceva bene la situazione delle “anime” sono loro che hanno fatto implodere la Russia e causato un conflitto interno sopito a tratti, ma mai finito. Vittoria però gestiva l’industrializzazione e tantissime colonie che non aveva mai visitato. Ma le gestiva, non le metteva in stato di guerra a meno che non intervenivano Francia o altri per la conquista di “Un posto al Sole” e soprattutto di materie prime a basso costo. Ma soprattutto in una guerra che non potrà finire neppure adesso con questa carneficina decisa a tavolino……..riprendiamo.

All’inizio del XX secolo il progressivo lassismo verso la classe contadina (che pure costituiva la maggioranza della popolazione) nonché il rifiuto di ogni ammodernamento hanno portato la Russia a quella pericolosa crisi che sfociò nella Rivoluzione di ottobre (1917-1920).

L’avvicendamento alla guida della Russia

Già a partire dai primi anni del secolo varie erano le rivolte di operai e contadini. Nel 1905 la Domenica di sangue una manifestazione in massa svoltasi, il 22 gennaio, davanti al Palazzo d’Inverno di Pietroburgo culminata in un massacro che scatenò una prima rivoluzione.

Nel 1917 la Russia era un paese stremato, provato dal fiancheggiare tre anni di guerra a fianco dell’Impero Britannico e della Francia,e si scatena già tra febbraio e novembre. Rivoluzione di ottobre per via della differenza tra i calendari giuliano e gregoriano. L’effetto fu lo sgretolamento del regime e la costituzione dell’Unione Sovietica sotto la guida di Vladimir ll’ic Ul’janov meglio conosciuto come Lenin.

Sorvolando sui vari passaggi e vicissitudini di una guerra di tale portata che praticamente nel 1920 non è ancora esaurita, per di più la repressione contadina portò alle drammatiche carestie del 1921-1922.

Dopo la fine di questo infausto periodo e la morte di Lenin, nel 1924, la direzione dello stato di consolidò nelle mani di Iosif Stalin che si trasformò in un vero sanguinario dittatore. I suoi oppositori, di ogni tipo vengono deportati in Siberia. Verso il 1930 il governo russo e quello germanico stipulano un patto di non belligeranza, firmato solo nel 1939, detto Patto Molotov-Ribbentrop dai nomi dei rispettivi ministri degli esteri.

Durante il secondo conflitto mondiale, nel 1941 nonostante il patto, la Germania nazista attaccò la Russia stalinista coinvolgendola nel conflitto e trasformandola nel più vasto ed importante teatro di guerra della storia. le vittime non è stato mai possibile calcolarle.

Nel 1945 l’Unione Sovietica, dopo questo caro prezzo, ottenne la vittoria diventando una delle nazioni più potenti e una delle superpotenze globali assieme agli Stati Uniti d’America. Sono anche gli anni della guerra fredda una contrapposizione e scontro ideologico tra gli Stati Uniti e i loro alleati “La Nato” e il blocco comunista, unito sotto “Il patto di Varsavia”.

Parte dei veri leader Russi

Da questa consolidata potenza parte la “Perestrojka” guidata da Michail Gorbacev, un percorso di riforme, sotto la guida di trasparenza e ricostruzione ma tutto questo non fermò un vero “collasso” avvenuto nel 1991. La Russia si proclamò “Comunità degli Stati Indipendenti(tra i quali Ucraina e Crimea) ed è riuscita a fronteggiare le due gravi crisi del 1998 e del 2014-2017. Attualmente la “Comunità” è retta da Vladimir Putin politico ed ex militare del Kgb.

I due schieramenti...Non si tratta quindi solo di un discorso tra due nazioni confinanti e con i destini incrociati tra loro, ma di una agguerrita lotta di predominio di grandi potenze che ancora una volta si combatte sul suolo russo-balcanico……

Quando e come finirà? Dipende da molte cose alcune comprensibili, forse, altre no. Vedremo…..

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