Tissi lascia il Bolshoi
La guerra continua a danneggiare l’arte, purtroppo attori, danzatori, artisti e poeti sono i primi danneggiati economicamente e nella carriera.
Maria Catalano Fiore
Purtroppo per qualsiasi arte il momento è più che difficile. Anche al Bolshoi di Mosca si soffre, dopo le dimissioni del Direttore Tugan Sokhiev anche il Primo Ballerino, l’Italiano Jacopo Tissi da le dimissioni.
Era stato nominato étoile Primo Ballerino, a soli 27 anni, del corpo di ballo più famoso al mondo lo scorso dicembre.
Ha dato lui stesso l’annuncio sui social con molta tristezza: “Nessuna guerra può essere giustificata. MAI. E io sarò sempre contro ogni tipo di violenza”. E’ un duro colpo per una carriera così promettente.
Jacopo nato in provincia di Pavia nel febbraio del 1995, è un orgoglio italiano, una vera stella della danza classica mondiale. Dal pubblico appassionato e dagli addetti al settore artistico, è considerato come l’erede naturale di un talento come Roberto Bolle.
Jacopo è capace di esprimersi con forza e grazia al tempo stesso, ha raggiunto notevoli traguardi dall’adolescenza, appoggiato pienamente dalla famiglia. Diplomandosi alla scuola di ballo del “Teatro alla Scala” nel 2014, a 19 anni, contemporaneamente al Diploma al Liceo Linguistico, fino alla consacrazione come Primo Ballerino del celebre Bolshoi di Mosca all’inizio del 2020.
E’ dotato di disciplina e ambizione non comuni. Appena conseguito il diploma alla Scala Tissi firma un contratto con il “Balletto dell’Opera di Vienna”. Rientra in Italia, alla Scala, per un biennio di specializzazione, crescendo professionalmente.
Già nel 2017 viene reclutato dal Bolshoi come “Solista Principale”, la scelta è irrinunciabile: a sceglierlo è il Maestro russo Makhar Vaziev. Ha anche l’opportunità di girare tutto il mondo in tournee interpretando grandissimi ruoli.
Come ha sempre affermato le opportunità in Russia, per un ballerino sono ben più numerose di quelle che avrebbe avuto in Italia. Nel dicembre del 2022 è nominato étoile (dal francese: stella) ovvero il grado più alto nella danza classica. In Russia i ballerini sono delle vere Star con schiere di fan che lo chiamano Jasha perché Jacopo è troppo difficile da pronunciare.
“E’ difficile trovare le parole in questi giorni….Sono scioccato da questa situazione che ci ha colpito da un giorno all’altro e, onestamente, per il momento, mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera a Mosca”.
E’ triste, ma sta dimostrando un’enorme coraggio rientrando in patria, quasi un affronto per i russi.
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