“Sulla vita di Bruno Aurisicchio”

Un amico, un docente di filosofia, si sofferma a riflettere sulla sua vita, i suoi anni … e forse ci suggerisce di emularlo

Maria Catalano Fiore

Bruno Aurisicchio: un amico. Amico della nostra testata giornalistica, tra i soci molto attivi anche dell’Associazione culturale “Nausicaa”. Docente di Filosofia, mai in pensione, perché la cultura e il pensiero filosofico, come la poesia, non vanno mai in pensione. Come lui stesso scrive, nella presentazione della sua silloge più recente: “Poesie e versi abitano in noi…un filtro con il quale l’anima colora il suo sguardo sull’intero Universo”.

Il professore é autore/scrittore di saggi e numerose sillogi poetiche. Premiato in numerose manifestazioni importanti, autore di recensioni su raccolte poetiche.

In queste righe, l’uomo, Bruno, fa un bilancio su se stesso, un uomo che deve adeguarsi al tempo che scorre, con la stessa lucidità filosofica di sempre.

Immagine fornita da Bruno Aurisicchio

SULLA VITA DI BRUNO AURISICCHIO

Arriva,

un momento nella vita in cui ogni uomo si ferma a pensare alla propria vita,

allora il senso della malinconia ti assale.

Provi a fare il bilancio della tua esistenza ed è in quel momento che, nel profondo della tua anima avverti un cupo dolore,

come se se avessero strappato un pezzo di te.

Ti guardi intorno e il senso della malinconia ti prende.

Quella malinconia malata che nega la vita, che rende ogni cosa opaca.

Ancora una volta, senti sfuggire l’esistenza, e la nullità dell’essere, torna nella insipiente spirale della vita.

Cosa ti resta se non pensare alla follia dell’esistere.

La follia d’esistere.

La passione, affamata di baci e d’amore, pone fra prati fioriti, la luna in cerca, forse, anche lei di carezze, di desideri.

Senza l’amore è pur vero, si avvizzisce, ma quando l’amore sfiora le corde d’una musica dolcissima, allora, si crede nella sua eternità.

Prati in fiore, giorni bellissimi, soltanto ricordi di un tempo ormai trascorso.

La luce del giorno, poi, riaprirà sepolcri di uomini, ormai scheletri, bramosi un tempo, di vivere.

I desideri sopiti, i rimpianti anche se non fanno più male riaffioreranno all’anima, si annideranno fra le rughe del tempo.

Rimane, allora, forse, soltanto la follia di esistere…, ancora.

Bruno Aurisicchio. dir. ris.

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