Sinfonia n.10 di Gustav Mahler

In copertina Roberto a Londra direttore artistico della “Associazione Gustav Mahler e il XXI Secolo”

Roberto Fabbriciani

Gustav Mahler, 1860-1911
(Gustav Mahler all’età di 47 anni. Foto: Moritz Nähr)

Nella fine degli anni ’80 mi sono occupato della direzione artistica della “Associazione Gustav Mahler e il XXI Secolo” fondata a Londra. Facevano parte dell’Associazione illustri nomi della cultura e dell’arte fra i quali: Pierre Boulez, Toru Takemitsu, Vaclav Havel, Elias Canetti. La motivazione principale dell’Associazione (che oggi non esiste più) era la diffusione dell’arte e della musica contemporanea. Furono organizzati numerosi eventi artistici ed anche pubblicazioni.

La Sinfonia n. 10 in Fa diesis maggiore è l’ultima composizione di Gustav Mahler rimasta incompiuta. Mahler lavorò in modo intenso su questa sinfonia nell’estate del 1910, nel periodo trascorso a Dobbiaco (Toblach) nel cuore delle Dolomiti.

Mahler morì il 18 maggio 1911 e non fece in tempo a completarla.

Il compositore austriaco Ernst Krenek (marito di Anna e quindi genero di Alma Mahler), nel 1924 fu incaricato da Alma di approntare una copia della partitura del primo movimento. Krenek completò anche la strumentazione del terzo movimento. Questi due movimenti, primo e terzo, furono eseguiti la prima volta il 14 ottobre 1924 a Vienna.

Fin dagli anni 1950 numerosi compositori e musicologi hanno provato a completare l’opera. La ricostruzione completa più eseguita è quella approntata da Deryck Cooke.

Gustav Mahler (pagina manoscritta della Sinfonia n.10)
Ach! Ach! (Ah! Ah!) – Got! Leb’wol (Dio! Addio)

Di questa partitura dalla storia incredibile e appassionante è stato scritto molto.

La partitura manoscritta si trovava da tempo depositata in una banca privata inglese (Coutts). Fu poi ritirata e me ne presi cura conservandola per alcuni anni.

Posta in vendita in un’asta a Londra fu acquistata dal governo austriaco e portata a Vienna.

Da quel momento mi sono sentito meglio!

Gustav Mahler (5° tempo – finale – della Sinfonia n.10)
(Vivere per te! Morire per te! Almschi!)

I Andante – Adagio

II Scherzo
III Purgatorio – Allegro moderato
IV Scherzo. Nicht zu schnell

V Finale. Langsam, schwer

Descrizione

Il primo movimento della Decima (l’adagio) presenta un carattere davvero insolito, una sonorità che va di certo al di là dell’epoca in cui è stata scritta e che sembra arrivare da un altro mondo: sembra quasi che Mahler abbia varcato la morte e sia tornato per raccontarci cosa c’è dopo di essa. Il movimento è introdotto da un breve ed enigmatico Andante affidato alle sole viole, che sfocia nel vero e proprio Adagio, ricco di tensione e di espressività.

Il secondo movimento è uno scherzo a tratti demoniaco, caratterizzato da cambi di ritmo praticamente ad ogni battuta, che richiede grandissimo virtuosismo all’orchestra.

Il terzo movimento, denominato Purgatorio, con le sue 170 battute e una durata nelle esecuzioni di circa quattro minuti è il più breve tempo di sinfonia mai scritto da Mahler: si tratta di una specie di Lied senza parole, dalla figurazione rapida, in cui peraltro si trovano perfettamente rispecchiati le sofferenze ed i tormenti del compositore.

Il quarto movimento è un altro scherzo, che unisce una prima parte nuovamente molto agitata ad una seconda caratterizzata da un tenero ritmo di valzer.

Il passaggio fra il quarto ed il quinto movimento avviene pressoché senza soluzione di continuità ed è affidato ad una serie di colpi di grancassa. Questi violenti colpi di grancassa ritornano all’improvviso molte volte nella prima parte del finale, caratterizzata da una lugubre melodia in tonalità minore, contribuendo a dare all’insieme un aspetto funereo e agghiacciante. Successivamente, tuttavia, si afferma la tonalità maggiore e il movimento termina in un clima di grande serenità e distensione, che giustamente è stato ritenuto un disperato e soave canto d’amore di Mahler per l’adorata moglie Alma.

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