Senza vincitori né vinti!
Roberto Fabbriciani svela il suo rapporto con la guerra e ripercorre un racconto teatrale sulla Grande Guerra scritto da Mario Rigoni Stern ed interpretato con Arnoldo Foà
Roberto Fabbriciani

In questi giorni non riesco a non pensare alla “guerra” con le sue atrocità!
Le notizie con le immagini che giornalmente ci arrivano sono sconvolgenti! Impensabili ai giorni nostri!
La storia evidentemente non insegna!
Tutte le guerre rappresentano una perdita e un non ritorno. I miei genitori mi raccontavano quello che loro stessi avevano vissuto durante la seconda guerra mondiale, violenze e stragi, fino agli eccidi avvenuti nella nostra provincia: Civitella, S. Polo, … La Toscana è stata uno dei territori molto colpiti; le stragi nazifasciste nel 1944 uccisero più di 4.500 civili. Tra questi l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema il 2 agosto 1944 dove furono uccisi 560 civili.
Avevo già parlato in un articolo precedente di questo triste evento.
In occasione dei 90 anni dalla fine della Grande Guerra, il 12 e 13 luglio 2008, presi parte ad un racconto teatrale dal titolo «Senza vincitori né vinti. Guera Granda 15-18». Un racconto scritto da Mario Rigoni Stern in cui l’evento bellico viene narrato attraverso l’intensa e drammatica esperienza di Tönle Bintarn, contadino ottantenne originario dell’Altipiano d’Asiago. Un grande ed emozionante evento al quale assistettero, in religioso silenzio, oltre 2.500 persone.
Una testimonianza a più voci, un omaggio al valore dei soldati morti in battaglia e un monito a non scordare mai l’assurdità della guerra.
Il commovente e veritiero racconto, interpretato dal grande attore Arnoldo Foà, all’epoca ultra novantenne, avvenne sul palcoscenico naturale del Monte Tomba, nelle prealpi trevigiane, a cavallo di quella che nella guerra fu la linea del fronte tra il monte Grappa e il fiume Piave. La voce di Arnoldo Foà e il testo di Rigoni Stern sono ben fissi e vivi nella mia memoria. Vorrei ricordare che Arnoldo Foà aveva vissuto il periodo della guerra molto duramente a causa delle leggi razziali. Lo scrittore Mario Rigoni Stern era un narratore straordinario capace di restituire una memoria vera, vivida e anche incantata, di un doloroso tempo passato. Un testimone autentico, insostituibile dei drammi che hanno segnato il Novecento. Mario Rigoni Stern scomparse due giorni prima della rappresentazione a 86 anni.

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