Scarcelle e Taralli

Paese che vai, usanza che trovi, nel meridione abbiamo ben radicati questi simboli importanti della nostra Pasqua: I Taralli e le Scarcelle.

Nonna Camilla

Ditemi quello che volete, ma non è Pasqua senza preparare le “Scarcelle” ai bambini e i Taralli di Pasqua ai grandi.

La Colomba è un uso nordico, se vogliamo non antico, derivata un po’ dal Panettone, ma a forma di colomba portatrice di pace. Le “Scarcelle” del sud e i Taralli con il “Naspro o Gilep” (Glassati) sono il reale simbolo della Pasqua e si conservavano per mesi “pucciandoli”, dopo pranzo nel vino.

I “GINETTI” Calabresi, più piccoli ma con tanta glassa dolce

Nell’area meridionale l’uso dei taralli è molto diffuso, durante tutto l’anno, degli spezza-fame, a colazione, dopo cena con un bicchiere di vino o di liquore dolce ecc…. Facili da fare, semplice acqua, farina, aromi, occorre solo tempo, facili da trasportare e di lunga conservazione. Ma i Taralli Pasquali, sono speciali ed indicavano, in passato anche il benessere della famiglia, più grandi e leggeri erano i taralli, più era brava la cuoca e più le uova fresche utilizzate, almeno 12. La presenza dell’uovo nei cibi pasquali è molto importante, rappresenta la vita stessa.

I grossi Taralli all’uovo, di Avigliano, vicino Potenza cotti e poi ricoperti di “Gilep”, glassa.

e ancora… tanti tipi di taralli in tutte le località e cucine meridionali, ora si acquistano presso il Panificio artigianale, a volte al supermercato, senza la poesia della procedura di preparazione.

Il pane- tarallo Siciliano leggero e friabile

Per i bambini, o anche per le fidanzate, si preparavano le “Scarcelle”, della pasta poco lievitata, sagomata a seconda dei gusti in cestino, pesce, pecora bambolina ecc….. dove venivano inserite delle uova, prima di infornarle, in segno propiziatorio

Una bambolina “Scarcella” salentina.

Qualcosa di semplice che fa ancora contento chi la riceve.

L’inserimento dell’uovo, nelle economie rurali ha un grosso significato, lo stesso delle splendide uova Fabergè, o delle uova al cioccolato, l’uovo è il simbolo della vita stessa e veniva regalato lesso e colorato, già in epoca Assiro- Babilonese. Gli Egizi lo dipingevano spesso, come tutte le grandi culture mediterranee. Anche i grandi artisti, spesso lo inseriscono nelle loro opere: Piero della Francesca lo utilizza come perno simbolico di tutta la Sacra Famiglia; nel Rinascimento è usuale, l’inserimento di uova e colombe, come nel simbolismo o nel surrealismo di Renè Magritte o di Salvator Dalì.

“Scarcella” che sembra scolpita come un rosone di Pomarico, prov. di Matera

Anche in Sardegna è diffuso il suo uso, con un nome diverso, a seconda delle zone, Campidanese o Logudoro, ma sono molto più belle, adornate da pizzi preziosi e intagliate come vere sculture, all’interno sempre l’uovo.

Colomba-Scarcella della Sardegna

Sino alle più ingenue “Scarcelle” preparate per i bambini.

“Scarcella” a forma di cestino decorato con uovo dipinto.

Nel preparare le “Scarcelle” spesso, vengono coinvolti i bambini stessi per acquisire la tradizione e per fare un po’ di pasticci dipingendo le uova. Poco male ci sono sempre le nonne che provvedono!

E’ importante che le nostre tradizioni e le nostre radici non vengano perse in qualsiasi periodo. Rappresentano il nostro bagaglio storico da tramandare.

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