Sapore d’estate

Dalla spiaggia libera al lido, dal pranzo a sacco alla pizza gourmet, come siamo cambiati?

Cinzia Montedoro

Scappa un sorriso nel pensare ad un tempo, poi non troppo lontano, dove le famiglie erano abituate a passare le vacanze sotto la morsa del solleone incuranti dei quaranta gradi e della tintarella che non sempre risultava omogenea, l’importante era stare insieme e divertirsi anche con poco.

Già l’idea di andare al mare con tutta la famiglia era di per sé vacanza, poco importava se la sveglia suonava di domenica in un orario inusuale, capitava anche alle cinque, ma nulla era cosi emozionante come aiutare il papà caricare la macchina con tavolini e sedie, borracce d’acqua e poi, al tocco di classe ci pensava la mamma, con la famosa tiella di pasta al forno, il papà chiudeva in bellezza con l’immancabile cocomero. In macchina si viaggiava in sei o sette tutti stretti ma felici, asfissiati dal godurioso profumo della pasta al forno. Lo stereo 8 suonava canzoni allegre e tra un canto e un fatti più là! Si arrivava a destinazione, infondo la strada era sempre quella, il papà rigorosamente ligio alle vie interne per arrivare prima, destinazione la spiaggia libera.

Arrivati alla meta tanto agognata, ogni componente della famiglia era addetto ad un compito, c’era chi stendeva i teli sulla sabbia, il papà puntava l’ombrellone che non sarebbe volato neanche se ci fossero stati venti forza sette, la mamma con la nonna preparava il tavolino e le sedie, e poi tutti in acqua anche la nonna che bagnava rigorosamente solo i piedi… Alla foto ricordo di rito, c’era il sapore della semplicità dove nessun filtro avrebbe reso ingiustizia alle espressioni reali di un momento.

Sembra passata un’eternità, oggi l’idea di svegliarsi presto per farsi un tuffo, cozza un po’ con le abitudini quotidiane, il viaggio in macchina per arrivare al mare è diventato silenzios, le cuffiette per il cellulare e per ascoltare la musica prendono il posto delle maxi cassette dello stereo 8 dalle audaci copertine,  al sapore della pasta al forno si preferisce una capatina al ristorante, più pratico veloce, poi alla sana abitudine dell’ombrellone piantato nella sabbia si preferisce optare per il lido, più dispendioso ma comodo, il papà preferisce leggere il giornale dall’ Ipod, la mamma predilige cospargersi l’olio rigenerante antiage, mentre la nonna che un tempo si sarebbe bagnata solo i piedi, oggi preferisce guardare il mare  e i bambini.

Dopo il bagno, scatta l’operazione stories sui social, il mare, il lido, un bocconcino troppo prezioso da non immortalare con il cellulare, intanto il tempo passa, e quella foto in bianco e nero sbiadita dal tempo prende il posto di un selfie filtrato, magari con la nonna che dimostra trent’anni meno, mamma e papà magrissimi e truccatissimi e i bambini che un tempo avrebbero fatto cheese ed ora scattano la foto con una smorfia simulando baci inesistenti… cos’è cambiato direte?

Forse tutto, forse in meglio, forse in peggio chi lo sa … Non ci resta che guardare quelle famose fotografie fra trent’anni e capire qual era la direzione giusta.  

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