Sanguinaccio per San Valentino
Un tempo davvero il Sanguinaccio era il dolce dei poveri, la gente aspettava un anno per gustare questa prelibatezza. Ora le cose sono cambiate, si fa con il cacao e non solo con il sangue del maiale misto a cacao ……….
Nonna Camilla
Non ho scritto una parola strana, il “Sanguinaccio” esiste davvero, solo è ormai difficile reperire sangue controllato.
Chi cresce un maiale domestico in cattività, riparato e con mille accorgimenti sanitari sa che può fidarsi di usare e mangiarne tutte le parti, dalla frattaglie al sangue.
Raccogliere il sangue del maiale appena sgozzato è un compito delicato, generalmente affidato ad una donna esperta che lo raccoglie direttamente in un contenitore d’acciaio o smaltato (precedentemente sterilizzato) poi lo copre immediatamente con un panno di lino bianco e lo ripone al fresco per usarlo, una volta raffreddato, generalmente dopo una notte, per fare dell’ottimo sanguinaccio.
C’è ormai anche del “finto sanguinaccio” una crema di cacao speziata molto densa dove si possono inzuppare, biscotti, chiacchiere o Farne ottime crostate.
Ma la vera tradizione lucana, ed anche in alcune zone calabresi o del Cilento, esige il sangue vero e puro. In effetti la preparazione del sanguinaccio comincia il giorno di Sant’Antonio Abate solitamente raffigurato con accanto un maiale, e un cerchio di fuoco intorno che si riferisce al quel tipo di herpes definito “Fuoco di Sant’Antonio” che veniva curato proprio con sangue di maiale. La tradizione nell’area lucana, si protrae sino a San Valentino, e dalle mie parti, nel mio paese di origine, Vaglio Basilicata, si arriva sino alla festività del Santo Patrono, San Faustino, il giorno 15 febbraio.
Ma, in mancanza, o non sopportando il pensiero del sangue, si può utilizzare più Cacao Amaro.
Ingredienti: 300 g. di zucchero, 250 cl. di sangue di maiale (nel caso aumentate la dose di cacao) 100 g. di cacao amaro in polvere o scaglie di cioccolato amaro, due cucchiai colmi di farina 00 come addensante, cannella un polvere, in Basilicata si aggiungono anche uva passita e/o pinoli.
Preparazione: in una pentola inox, mescolate, a fuoco spento, lo zucchero con la farina, poi aggiungete piano piano, a fuoco basso il sangue, il cacao e le spezie, alzate la fiamma e portate ad ebollizione, rigirando delicatamente.
Lasciate raffreddare e servite in coppette accompagnate da chiacchiere o biscotti.
Se volete potete anche preparare della pasta per crostate e usare cosi il nostro buonissimo sanguinaccio.
Una vera delizia, non siamo vampiri, ha davvero un sapore unico, ed era davvero per i poveri, parola di Nonna Camilla.
Sino a qualche anno fa, quando era ancora aperto, il Meridional Caffè di via Alcide de Gasperi, a Bari, lo vendeva tranquillamente e certificato. Utilizzato per farcire torte oppure: una vetrina piena di coppette pronte con in biscottino infilato, era uno spettacolo a cui pochi si sottraevano …… peccato!
Per interventi utilizzare il “Lascia un commento” o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it o direttore@lavocenews.it. Per seguirci su Facebook potete mettere il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it. Grazie.