Rudy Valentino
Una Storia vera su come si diventa un Mito, il primo Latin Lovers, termine pare coniato proprio per lui, ancora oggi, a 95 anni dalla sua morte, considerato il “Valentino” per eccellenza….
Maria Catalano Fiore
San Valentino vescovo di Terni, celebrato in tutto il mondo il 14 Febbraio, come “Festa degli innamorati” già nel Medioevo con scambio di doni, ha come tutte le feste origini pagane dedicate alla fertilità, diventate poi molto più licenziose e assai più sfrenate. Poi arrivò il Papa Gelasio I che, nel 496 d.C., cristianizzò la festa dei “lupercalia” che raggiungevano un comportamento assurdo, a volte, addirittura le matrone romane si facevano frustare dal loro schiavi più prestanti per consumare poi….Riti che erano in contrasto, ovviamente con il Cristianesimo.
Il Papa nominò un Santo, anzi tre Santi di nome Valentino. Uno era sicuramente un martire di età Paleocristiana morto decapitato. Un altro San Valentino è sepolto nella cripta della Basilica di San Nicola a Bari, sulla sinistra delle reliquie di San Nicola. A San Valentino è anche dedicato il Duomo o Cattedrale di Bitonto, vicino Bari, poi Concattedrale con i Santi Medici Cosma e Damiano.
La letteratura poi consacrò il rito dei doni fra fidanzati. Anche perché secondo la tradizione, il Vescovo Valentino amava le rose, fiori da regalare alle coppie dei fidanzati che chiedevano la sua benedizione.
Se pensiamo ad un Valentino più attuale, oltre all’ottimo creatore di moda. Ci viene in mente, come Valentino, un vero MITO e chi meglio di Rodolfo Valentino?
Ma chi era? Rodolfo Valentino o Rudolph Valentino o semplicemente Rudy nome d’arte di Rodolfo, Pietro, Filiberto, Raffaello Guglielmi (Castellaneta Ta 6 maggio 1885- NewYork 23 Agosto 1926) attore e ballerino italiano.
Uno dei più grandi divi del cinema muto, un vero Sex Simbol degli anni 20′ e non solo, un Mito che continua nonostante tutto solo per il suo carisma. E’ per lui che è stato coniato il termine LATIN LOVER.
Nato a Castellaneta ( TA), di origini umili, frequenta lì le elementari, poi si trasferisce con la famiglia a Taranto nel 1904 ed a Perugia nel 1906 prendendo comunque la licenza media. La prematura morte del padre lo porta a trascorrere qualche tempo in un orfanatrofio, da dove viene cacciato per cattiva condotta, riesce a completare gli studi di avviamento in agraria a Genova. Decide di rientrare a Taranto, ma la provincia gli sta stretta, vuole tentare la fortuna a Parigi. Qui, senza danaro, si manteneva offrendosi come ballerino e migliorando il suo stile e galateo. Rientra ancora a Taranto, dove recepisce ancora di più racconti ascoltati a Genova e Parigi di emigrazione in America. Nel 1913 parte per l’America.
A New York fa di tutto, sino a diventare un ballerino, professionista, di Sala, un “Taxi Dancer” ricevendo cospicue mance. Prima una relazione con una ballerina Bonne Glass, che tra l’altro lo ingaggia come partner per 50 dollari a settimana. Lo raggiunge anche la madre ed insieme si trasferiscono a San Francisco, dove incontra Norma Kerry, che lavora nel cinema e lo spinge a trasferirsi ad Hollywood dove le offerte di lavoro non mancano.
Comincia da subito con piccoli ruoli, è belloccio, si sa muovere, gira il film “I 4 Cavalieri dell’Apocalisse”, nel 1921. Finalmente arriva il successo in maniera strepitosa, portandolo in poco tempo a diventare un MITO. Poi, forse anche per la sua morte precoce una vera ICONA del Cinema muto. Chissà se con l’avvento del sonoro o con l’età avanzata sarebbe stata la stessa cosa. Con un solo Film, e con tantissime foto diffuse tra le sue fans, la sua personalità comincia a dettar legge sulla moda, sul modo di pettinarsi, sugli stivali, ecc…..peccato che la mamma muore già nel 1918.
La sua fama di Latin Lover cresce di giorno in giorno, in realtà di donne ne ha avute poche. Era carismatico, ma non donnaiolo. Si sposa, ma poco dopo già divorzia. Poi un successivo matrimonio con la russa, americanizzata, Natasha Rambova. Una figura importante per lui in tutti i sensi, Natasha è estremamente ambiziosa, disegna costumi e scenografie per il cinema, per lui pretende l’impossibile, la loro vita insieme diventa piuttosto burrascosa sino ad essere allontanata con la forza.
Nell’ultimo periodo della sua vita ha una relazione con la Diva Paola Negri. Molto famosa all’epoca e senza dubbio più raffinata di Natasha.
Rodolfo Valentino entra a passo di Tango nell’immaginario collettivo mondiale. Film come “Lo Sceicco”, “Sangue e Arena” sono ancora dei veri “Cult movie”
Molto probabilmente la sua sensualità era abbastanza ambigua, lui era molto furbo, sfruttava molto il suo carisma; ma siamo della Hollywood degli anni 20, in clima di proibizionismo e si sa, se una cosa è proibita……si deve fare comunque. Anni fa sono stati ritrovati dei suoi diari privati, ma il MITO non è stato scalfito. Ai Miti tutto è permesso ed avvallato persino. Comunque la società si dimostra aperta, oggi forse non più, con questa ondata di Politicamente corretto che ci soffoca.
Rodolfo Valentino era un MITO e tanto bastava. Ai primi di agosto, a New York venne colpito da una forte appendicite trasformata velocemente in peritonite, a niente è valso intervento e cure, è troppo tardi, il 26 agosto Rodolfo Valentino muore.
Due sono i suoi cortei funebri. Scene di isteria e fanatismo, spiegamento di forze dell’ordine, oltre trenta suicidi……Il primo corteo attraversa una zona di New York, poi il lungo viaggio della salma sino a san Francisco. Altro corteo attraversa la città, con le stesse scene di isteria collettiva, sino alla Cattedrale dell’Hollywood Memorial Park di Los Angeles, California.
Per anni una donna in nero, ricoperta da un fitto velo, una presenza molto particolare, alcuni pensano Natasha, ha portato fiori sulla sua tomba. Ma tante donne, di svariate età si recano ancora sulla tomba del MITO. Chi più Valentino di lui?
A Castellaneta (Ta) suo paese natale è stato istituito un “Museo Rodolfo Valentino” con foto, locandine e reperti vari.
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