Puccia dell’Immacolata

la Puccia pronta !

Nonna Camilla

Paese che vai usanza che trovi. Nel Salento….amici Salentini mi hanno ripreso, per l’Immacolata, ma anche per la Vigilia di Natale si preparano le Pucce.

La Puccia è una semplice pagnotella di pasta di pane, condita con quello che da la stagione. Praticamente un panino già condito, morbidissimo, che si conserva bene anche per un paio di giorni. Era il pane che i contadini o operai portavano da casa per pranzo. Era un pranzo condito, digeribile e sbrigativo.

Un’amica salentina mi ha documentato tutto il procedimento

Il procedimento abbastanza semplice.

Per tradizione o devozione, quando si rispetta il digiuno la Puccia va benissimo. La cultura popolare si fonde, come sempre, con la tradizione.

Nel Salento non si fa neppure colazione, niente latte o caffè, ma pentole e pentolini invadono la cucina. Niente carne, assolutamente, prescrivono tutti i fioretti. A Pranzo si consuma la Puccia. Puccia con o senza olive, guarnita di tonno, capperi, acciughe. Poi la Puccia si può definire in tanti modi diversi: Pizzi leccesi, ‘mpilla, piscialetta o cucuzzata, tantissimi nomi, ma è sempre lei.

Ingredienti: Almeno 1kg. di farina di grano, lievito per pane, se madre, meglio, acqua tiepida per impastare e poi tutto ciò che volete per farcire, olive, tonno, peperoni a pezzetti, cipolle lunghe a pezzetti, capperi, acciughe ecc….tutto rigorosamente vegetale.

Preparazione: Mettete la farina a cupola sulla spianatoia e cominciate ad impastare come per il pane unendo acqua tiepida q.b. e il lievito, poi man mano che l’impasto procede unite i vari ingredienti a seconda della cottura, segreto della cuoca, fatene delle belle pagnottelle non troppo grandi e mettetele a lievitare al caldo. Quando le vedrete lievitate potete passarle in forno a 200° per 20/25 minuti. Quando le vedrete ben cotte e brunite, potete toglierle, lasciarle riposare un po’ e poi consumarle in famiglia, tenendo fede così al fioretto del digiuno della vigilia. Speriamo di averne ancora di vigilie ……. Un caro saluto da nonna Camilla.

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