Problema anziani. Invece sono una risorsa…

“Per lo Stato, l’Italia non è un paese per vecchi!

Rocco Michele Renna

Riceviamo da Michele Capone Filipponio, Dirigente del Partito Meridionalista e responsabile per Valenzano (BA) e pubblichiamo.

L’Italia e il Sud, con i suoi pensionati e pensionati-emigranti, va avanti grazie a loro. Coloro che hanno ricostruito l’Italia del Dopoguerra, hanno contribuito alla “fondazione” del Sistema Sanitario, hanno rappresentato la “pietra miliare” dello sviluppo della nostra società.

Nel marzo del 2020, ad inizio pandemia, per il governo Conte-bis era la categoria da proteggere. Poi, a dicembre, dello stesso anno, le politiche sociali (welfare) a sostegno degli anziani, sono di colpo, rallentate. Sembra che i nostri anziani siano soprattutto costosi e improduttivi, per i bilanci dello Stato. Insomma, “un peso per la Società”.

A fronte della crescente e allarmante denatalità ed emigrazione. L’Italia ha il record della popolazione più anziana d’Europa: gli over 75 sono 7 milioni circa. Secondo l’ISTAT, l’85 per cento delle morti da Covid-19 ha colpito gli over 70. L’età media dei morti è invece 80 anni. Per questo serpeggerebbe il pensiero orribile, nei corridoi dei palazzi romani, che se passano a miglior vita: liberano posti nelle terapie intensive, meno assegni di pensioni mensili elargite, pesi in meno per il Sistema Sanitario Nazionale, etc. etc.

In tempo di pre-pandemia da Sars-Cov2, i pensionati-anziani più ricchi e scaltri hanno deciso di trasferire la residenza all’estero, ad esempio, in Portogallo, Albania o Cipro, dove la tassazione fiscale applicata su pensioni private estere è tra lo 0 e il 10%. Nei due anni di pandemia, appena trascorsi, hanno messo in luce tantissimi problemi strutturali di chi vive la Terza Età. Ad esempio: vivono di solitudine, paure, ansie e depressioni, che solo il “tubo-catodico” riesce minimamente a colmare; l’Assistenza Domiciliare funziona pochissimo ed a “macchia di leopardo” sull’intera penisola, che ha portato più di 300.000 anziani, non autosufficienti e a lungo degenti, verso strutture RSA. Tanti drammi, non solo fisici ma anche psicologici.

Pertanto, i nostri “vecchi”, sarebbero considerati da governi e ministeri italiani (costituiti da eminenze grigie): una “generazione a perdere” o da accantonare. Invece, sono una risorsa da valorizzare e tutelare.

Certo, i progetti sociali non sono strutturali o con un centro governativo. Ma, il singolo progetto è ideato dalla futura Amministrazione Comunale e programmato dall’Ente Locale. Né è esempio, il programma politico-amministrativo della coalizione, con il Partito Meridionalista, che sostiene il Candidato Sindaco di Taranto, Luigi Abbate.

La proposta per le persone “Anziane di Taranto”, riguarda: Creazione di Centri di Aggregazione nei vari quartieri cittadini; Ascolto e confronto attraverso l’Ausilio di Operatori Sociali; renderli attivi e protagonisti ad esempio nell’insegnare e tramandare ai più giovani gli antichi mestieri ormai in estinzione; Impiego in Attività sociali e di Volontariato.

E concludo: i nostri anziani sono i pilastri di una società, che senza di loro sarebbe “sempre” più povera, decadente e viziata. E senza “più” radici, identità e memoria. Meditate, gente, meditate.

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