Peperoncino sott’olio, olio santo

L’olio santo, ricavato dall’infusione del peperoncino sulla tavola non deve mancare.

Maria Catalano Fiore

Dopo la mia difesa del peperoncino italiano, un amico di Bitritto, mi ha gentilmente fornito la sua ricetta di preparazione per il Peperoncino sott’olio, detto anche “Olio Santo”. Veramente eccezionale!

molto belli questi peperoncini

Carissima, vorrei dare un suggerimento, agli amanti del peperoncino piccante.

Ottimo consumato fresco, tagliuzzato, o seccarlo da soli e pestarlo in un mortaio, come facevano le nostre madri e nonne, però c’è l’opzione dell’Olio Santo (forse perché cosi piccante da far volare qualche Santo?)

Peperoncino fresco sott’olio

Io il mio peperoncino me lo coltivo sul balcone di casa, senza prodotti chimici, al momento della maturazione lo raccolgo e lo stendo su un canovaccio, accanto a delle mele per una decina di giorni circa. Poi lo taglio fresco a piccoli pezzi, lo lascio nell’olio extravergine di oliva per circa due settimane in proporzione 1/10 e quindi lo filtro eliminando del tutto il peperoncino, il recipiente non è sigillato (per evitare la formazione di botulino) le varianti del tipo di peperoncino vanno dall’Habanero chocolate al Carolina reaper. L’olio così ottenuto dura un anno senza riduzione né di gusto née di aroma, solo con una lieve perdita di piccantezza.

Dopo 2 o 3 anni rifaccio la pianta dai semi.

Una goccia in un piatto è sufficiente per i più sensibili, per i meno sensibili un cucchiaio è insopportabile.

Infatti uso un contagocce. L’odore ed il sapore sono indescrivibili, ma soprattutto l’aroma.

Se si usa il peperoncino calabrese richiede metà peperoncino, metà olio, altrimenti non prende né piccantezza, né gusto, l’Habanero chocolate è una variante spettacolare.

Questa è un’opera d’arte !

Che dire, ringrazio l’amico Massimo Ronzulli per questa bella precisazione che penso tutti gli amici del peperoncino gradiranno, come potete constatare basta pochissimo per auto-prodursi un prodotto genuino ed italiano. I nomi delle qualità sono derivanti dalla schedatura spagnola, infatti il peperone e tutta la gamma di peperoncini sono arrivati, soprattutto nel Sud della nostra penisola con la dominazione spagnola dalla metà del 1500 in poi, insieme a tanti altri prodotti che sono il nostro vanto come i pomodori, le patate e molti tipi di verdure.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.