Napoli ennesimo femminicidio.

Tutto secondo copione: uccisa a coltellate dal compagno.

GP

Ornella Pinto, 40 anni il prossimo mesi di maggio, è morta nella notte a Napoli all’ospedale Cardarelli, dov’era arrivata viva, ma in condizioni disperate; il delicato intervento non è riuscito a strapparla alla morte.

A ridurla così il compagno che le ha inferto 12 coltellate. L’aggressione è avvenuta intorno alle 4.30, nel quartiere di San Carlo Arena. L’uomo, che nell’immediato si era dato alla fuga, ha poi deciso di costituirsi ai Carabinieri di Montegabbione (Terni). La coppia lascia un figlio minorenne.

Ancora un episodio di accoltellamento, ancora vittima una donna, la madre di un figlio, concepito con l’assassino. Un’ondata di violenza contro le donne che va fermata, prima di tutto combattendo la cultura della sopraffazione e della violenza nei confronti della donna, che si affaccia ogni qual volta individui spregevoli perdono il proprio dominio sulla compagna. Un omicidio risiede anzitutto nelle testa, poi nella mano, ed è la prima sulla quale bisogna lavorare, anche se troppi anni di affermazione di presunta idiota superiorità, mischiati all’ignoranza ed ad una formazione violenta, ai margini della criminalità, non si cancellano in un giorno.

E’ un compito però che la società non può delegare ad altri. Diversamente questa orrida ed intollerabile mattanza non avrà fine, con buona pace di chi, fatta la legge sul femminicidio, pensava di aver risolto il problema. Ironia della sorte, sarà solo una combinazione, ma con l’entrata in vigore di quella norma i delitti contro le donne sono aumentati.

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