Morto Franco Cassano

Sociologo e già parlamentare del Pd, fondò Citta plurale.

GP

Una notizia che non avrei voluto dare, un articolo che non avrei voluto scrivere. Questa mattina ha cessato di vivere Franco Cassano.

Era gravemente ammalato da tempo, mi consola sola che un amico abbia smesso di soffrire, ma il vuoto che lascia la sua scomparsa è letteralmente incolmabile.

Franco Cassano era nato il 3 dicembre 1943 ad Ancona, ma il padre ferroviere con la famiglia si era trasferito a Bari dove abitavano in un palazzo nel primo isolato di Via Sagarriga Visconti dal lato di Corso Italia.

Non eravamo coetanei, ci separavano circa cinque anni, ma fin da giovane era straordinario ascoltarlo. Uscendo, a fatica dai ricordi personali, va ricordato che Franco fu fra i più giovani esponenti della corrente di pensiero politico definita “école barisienne”, con Beppe Vacca e Biagio De Giovanni. Si tratta di uno dei momenti più alti della vita culturale e politica di Bari. Da quel seme nacque l’albero della primavera pugliese, momento politico e culturale che rimarrà scolpito nella storia di Bari.

Professore ordinario di Sociologia e Sociologia dei Processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Franco Cassano è stato editorialista de l’Unità e dell’Avvenire. Scrittore affascinante, fu autore di diverse opere: la più nota “Il pensiero meridiano”.

Nel 2003 aveva fondato il laboratorio civico l’associazione “Città Plurale” che raccolse l’eredità dell’école barisienne e la proiettò oltre verso la primavera pugliese, che segnò l’avventura politica, esemplare in tutto il Paese di Nichi Vendola alla Regione Puglia e Michele Emiliano alla città di Bari.

Nel 2013 era stato eletto deputato del Pd, ma dell’esperienza parlamentare non mi parlò mai con entusiasmo.

R.i.p. caro Franco, tu che la vita l’hai sempre vissuta intensamente, finchè il male che ti ha portato via te lo ha permesso.

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