Missoni Forever – 100 anni

Una vicenda che per date e luoghi si intreccia con la “Giornata del Ricordo” e un lungo amore e sodalizio lavorativo durato oltre 70 anni. sorvolano….ridendo.

Maria Catalano Fiore

Ottavio Missoni 100 anni e una vita insieme in un racconto della vedova Rosita Jelmini, 70 anni insieme nella vita e nel lavoro.

Un personaggio vero che si intreccia anche con la “Giornata del ricordo”.

Ottavio Missoni nato a Ragusa in Dalmazia ( l’attuale Dubrovnik ) l’11 febbraio 1921 – Sumirago 9 maggio 2013, è stato uno stilista, ostacolista e velocista italiano. Nato in Dalmazia, allora regno indefinito tra Serbia e Croazia, da padre italiano, Vittorio, capitano di marina e madre dalmata di antica e nobile famiglia di Sebeniza. Quando Ottavio ha 6 anni si trasferiscono a Zara, dove abitano sino al 1941. Sono cittadini italiani Ottavio presta servizio militare tra le truppe italiane.

In quel periodo Ottavio, da militare e viene fatto prigioniero in Egitto, per 4 anni. Nel frattempo gli avvenimenti in Italia precipitano. Nel 1920 la città di Ragusa diventa Dubrovnik, e quindi, scegliendo di restare italiani, i genitori, si erano trasferiti a Zara per poter far frequentare ai due figli le scuole italiane. In seguito, suo fratello invece sceglie di essere jugoslavo diventando un noto giudice sportivo…..La famiglia inevitabilmente si smembra e lui cerca di completare gli studi a Trieste. In parallelo comincia la sua carriera sportiva, inevitabile con quel fisico e quelle lunghe gambe, da ragazzo comincia con il nuoto, poi passa alla staffetta ed alla corsa. E’ un atleta agonista, gareggia per la società Zara, ma dal 1937 in poi vestirà la maglia azzurra Italiana. Nel 1939 è Campione Mondiale Studentesco a Vienna: corre i 400 metri piani in 48 secondi entrando nel Guinness dei primati.

Nelle foto personali, che da oggi saranno in mostra presso il Museo MA.GA di Gallarate molte le foto del periodo agonistico di Ottavio Missoni.

Nel 1948 partecipa alle Olimpiadi di Londra classificandosi 6°. In quella occasione, a Londra nel 1948 Ottavio e Rosita Jelmini si incontrano, lei più giovane di 10 anni, lombarda, la sua famiglia possiede una fabbrica di tessuti e scialli ricamati a Golasecca in provincia di Varese.

Ottavio, che pensava di avere un futuro da atleta, si innamora della giovane Rosita, ma anche di quelle stoffe e quelle macchine particolari da tessitura. Aveva aperto, con un amico, Commissario Tecnico della Nazionale italiana, un laboratorio di tessitura a Varese. Iniziano facendo tute da ginnastica innovative, una cerniera al fondo dei pantaloni permetteva di sfilare le scarpe. A Londra, nel 1948 ben tre squadre Italiane indossano le sue tute.

Ottavio e Rosita torta nuziale

Poi dopo il matrimonio con Rosita, il 18 aprile 1953, con lei avvia una attività più particolare a Gallarate ( Mi) in un capannone in affitto. Rosita ride “Io sono nata il 20 novembre sant’Ottavio!”

Praticamente dal loro incontro, consolidato in matrimonio, nasce un grande sodalizio. Se gli si chiedeva “Chi è il creatore lei o sua moglie?” Ottavio detto Taj, rispondeva “il creatore sono io, ma Rosita ha creato me!”

Con il crescere della produzione si trasferiscono a Sumirago che diventa il loro quartier generale e domicilio (casa e bottega). Nel 1954 nasce il primo figlio, Vittorio (scomparso nel 2013), poi Luca nel 1956 ed infine Angela nel 1958.

Taj con la sua bella famiglia.

Nel 1960 gli abiti Missoni cominciano ad apparire sulle riviste di moda: utilizzano il tipo di lavorazione degli scialli per creare vestiti colorati e leggeri. Una grande innovazione.

Nel 1966 la prima sfilata importante è un grande successo. l’anno dopo Taj e Rosita Missoni sono a Palazzo Pitti a Firenze. L’anno dopo sono a Parigi, poi New York dove il famoso magazzino Bloomingale’s apre una boutique Missoni, la prima negli Stati Uniti. Da allora sempre in crescendo.

Nel 1965 Renato Cardazzo organizza per Ottavio Taj Missoni una Mostra Personale a Venezia: I suoi tessuti messi in mostra come quadri. In effetti queste sue tessiture, senza cuciture sono vere “Opere d’Arte”.

I tessuti di Taj Missoni sono “Quadri”
(Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP via Getty Images)

Nel 1973 I Missoni ricevono l’Oscar per la moda. Nel 1976 aprono una loro Boutique a Milano. Nel 1983 Taj e Rosita realizzano i costumi di scena per la Prima alla Scala di Milano della “Lucia di Lammermoor. Enorme plauso. Nello stesso anno Taj riceve il San giusto d’Oro e nel 1986 è Commendatore della Repubblica Italiana.

La caratteristica di Taj Missoni è stata quella di non prendere mai troppo sul serio se stesso, ne il suo mestiere. L’11 febbraio 2001 l’azienda e la famiglia festeggiano con grandi celebrazioni l’80 esimo compleanno di Ottavio Taj.

Nel 2002 organizza la prima sfilata in Cina dove riceve la Laurea Honoris causa dall’Università di Shanghai.

Il 4 gennaio 2013 l’aereo da turismo su cui stavano viaggiando il figlio maggiore Vittorio e sua moglie e due amici, insieme in vacanza, scompare in Venezuela. Taj non sa darsi pace, si reca personalmente sul posto, segue per un certo periodo le ricerche, ma poi deve rientrare. I resti verranno ritrovati solo a fine giugno. E’ un duro colpo, difficile riprendersi.

Il 17 marzo viene presentato al Bari International Film Festival (Evento presieduto da Ettore Scola) il documentario “Missoni Swing” firmato dal regista Cosimo Damiano D’Amato. Un lungo dialogo in cui Taj Missoni racconta il suo vissuto. Affiancato sempre da Rosita. Colonna Sonora di Renzo Arbore con un Cammeo di Dario Fo.

Taj e Rosita durante il lungo e variegato colloquio.
. (Photo by Angelo Deligio/Mondador
i via Getty Images)

E’ un omaggio ai 60 anni della “Maison Missoni”, nell’aprile è anche il loro 60esimo anno di matrimonio e il 65esimo di sodalizio lavorativo.

Purtroppo il 9 maggio Taj muore. Era molto provato dalla morte di Vittorio, lui e la sua tribù abituati a vivere e lavorare sempre a stretto contatto. Aveva dei malori, è passato in Ospedale, da solo, ha rifiutato qualsiasi cura o ricovero, si è disteso semplicemente sul letto, verso l’Alba è morto. Il suo grande cuore non reggeva più.

C’è da aggiungere un particolare: Sino alla sua morte è stato “Sindaco del comune di Zara, in esilio”. Lui sentiva ancora fortemente le sue origini dalmate e italiane allo stesso tempo. Suo Fratello, invece che viveva a Dubrovnik e si sentiva fortemente jugoslavo, alla morte di Tito, durante le guerre d’indipendenza scoppiate subito dopo, non ha mai lasciato la città per proteggere i tesori d’Arte dell’antica Ragusa.

I Missoni continuano la loro attività, sotto l’occhio della 90enne Rosita, sempre compatti. Hanno istituito un “Museo Archivio Missoni” nel quale conservare documentazioni dal 1950 al 2010, disegni, bozzetti ed immagini video di sfilate, pubblicità, cataloghi e rassegne ecc…..

Per la creazione di questo Museo e la conservazione ed esposizione del materiale d’archivio Rosita Jelmini Missoni ha ricevuto la “Laurea Honoris causa nel complesso delle Seterie di san Leucio, dell’Università Vanvitelliana di Caserta nel 2015.

Oggi, per il centenario della sua nascita, Il Museo sarà aperto per mostrare il lavoro meraviglioso di una vita. E Ottavio Taj Missoni lo immaginiamo sempre li nel suo studio tra tessuti, colori e scampoli. Un uomo di grande tempra e carisma, nato in Dalmazia, ma che ha voluto, anche in tempi molto difficili essere sempre un italiano!

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