Marrcord

Chiedo scusa ai poveri animali, ma a volte, nella vita, camuffati da gentiluomini, incontri tipi che non sai se definire serpi, blatte o scarafaggi che allungano i tentacoli su tutto ciò che trovano, Talvolta gli va bene, ma alcune volte si imbattono in persone più navigate che li invitano gentilmente a varcare la porta senza più tornare. A Bari si dice ” Va per la tua strada e mantieniti in salute, ogni passo una caduta!” abbastanza esplicativo….. foto dal web, ho cercato di trovarne uno, ma in casa erano esauriti…….

Maria Catalano Fiore

Stanotte, a prescindere dal caldo, pensavo e ripensavo ad alcuni episodi della mia vita e mi è tornato in mente uno, forse insignificante, ma che mi ha temprato su alcune cose. Posso ancora commuovermi per un film, posso piangere per la memoria di un amico, ma mai una lacrima o parola se qualcuno mi insulta, poi……tempo al tempo per usare una locuzione barese: ” Quello è come il polipo si cuoce nella sua stessa acqua!”

Ho ripensato ad un episodio, avevo 16 anni, ormai sapete tutti che sono di origine lucana, eravamo invitati ad un matrimonio. Qualche parente di qualcuno, niente di inusuale, però da me che tornavo al paese dalla Città della Fiera si aspettavano un vestito particolare o altro. Bene, periodo di saldi, trovo, da Trione, se ben ricordo, un vestitino di seta firmato Jill Sanders, bello. Mi stava bene, prezzo accessibile….ok. Ho la foto:

eccomi sedicenne

Bene, All’epoca, 1970 circa, non si usava in paese andare per sale lussuose o altro, era raro. Piuttosto c’erano saloni di case nobiliari, ormai vuote, con le cucine attrezzate. Nei saloni tavoli e panche di legno che venivano rimosse, dopo il pranzo per il taglio della torta e ballare. Un gruppo di paesani che sapeva suonare, una band, magari arrangiata, non mancava mai. Quel giorno gli invitati erano tanti e lo spazio tra tavoli e panche poco, tra l’altro bisognava avvertire, se ci si alzava, per non far perdere l’equilibrio alla panca, con conseguente volo e successivo atterraggio di commensali. Io avevo guadato, con amici, una posizione centrale vicina ad un bel balcone panoramico, arieggiato. Dalla cucina provenivano odori indescrivibili. Due erano i cuochi generalmente ingaggiati, specialisti in cose diverse e molto amici. Uno era un fratello di nonna Camilla, cuoco provetto, gestiva anche una cantina/trattoria, l’altro era il Sarto da uomo del paese, buongustaio, fratello di mio nonno paterno. In paese, gira e rigira si è tutti, parenti, compari o amici.

Meglio non poteva andare, arrivano gli antipasti con ogni ben di Dio di prosciutti, salumi, sott’olio, verdure crude e cotte….Poi fanno il loro ingresso i camerieri con le coppe stracolme di strascinati lunghi al sugo di pecora da svenire….fumanti. I poveracci non venivano certo dalla scuola alberghiera, arrangiavano un extra, non erano certo del mestiere. Comunque, si davano da fare, al momento di servire me, l’antico pavimento in chianche del caseggiato fu fatale, il cameriere v’inciampò e mi ha versato addosso, lungo tutta la schiena, la coppa di maccheroni bollenti e al ragù. Suspance! Cosa potevo fare? Vestito irrimediabilmente rovinato, bruciore su tutte la spalla, afferrai la borsa e scappai verso casa, senza fiatare! Ho attraversato di corsa tutto il paese, a quell’ora tutti a pranzo, non mi hanno notata o quasi, spero, grondare ragù dalle spalle, fin sulle gambe ecc….. Arrivata a casa. mi sono spogliata di corsa, lavata, constatata qualche ustione, servita con contorno di patate crude e pomata da passare e ripassare, altro vestito e rientro in sala indifferente. Ormai il/i primi serviti ed il secondo a metà. Nessuno ha fiatato, se solo ci avesse provato lo avrei incenerito con lo sguardo.

Questo episodio, fa sorridere, se volete, ma vi svela anche un po’ del mio carattere, abbastanza tosto. Un’altra ragazzina avrebbe pianto e strepitato, ma non era il caso di turbare la festa agli sposi, al cameriere potevo solo augurare una diarrea, di quelle che duravano dai tre ai cinque giorni, come il maestrale,……e tutta la giornata si è conclusa tra balli e risate come di dovere. Il mio bel vestito griffato era andato, ma in seguito, nella vita ho dovuto sopportare ben altro,sempre senza perdere la lucidità di affrontare le situazioni anche gravi con un sorriso. Per mantenerlo? Un segreto: godere appieno di una serata rigeneratrice circondati da veri amici. Vi assicuro che vi rigenerano e vi danno la forza di rialzarsi, continuare, scoprire, crescere……… Spero Vi sia piaciuto.

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