Madre uccide la figlia.

Poi avvisa il marito e tenta o simula il suicidio.

GP

Scrivendo attimi fa della confessione resa da Nenno Reumair dell’omicidio di entrambi i genitori e nel definirlo uno dei peggiori delitti che si possano commettere, avevo commentato che lo supera solo un genitore che uccide la propria creatura.

Ecco che, un minuto dopo, mi ritrovo a scrivere per informarvi del gesto di una madre, la 41enne Patrizia Coluzzi, che dopo aver ucciso la figlia Edith, di due anni, ha telefonato nella notte al padre “Nostra figlia non esiste più”,

L’ex compagno ha allertato i soccorsi. Le donne e gli uomini del 118, accorsi a Via Mameli a Cigliano (nel milanese) dove vivevano madre e foglia, hanno trovato sul letto dell’appartamento la piccola priva di vita e la madre quasi priva di sensi anche a causa dei tagli che si era procurata sulle braccia in un gesto di autolesionismo. Immediato il trasporto all’ospedale di Magenta, dove la donna, negativa agli esami tossicologici e piantonata, è tuttora sedata.

Si è subito attivata ma macchina investigativa, coordinata dal procuratore capo di Pavia Mario Venditti e dal Roberto Vincenzo Oreste Valli, con l’ausilio dei carabinieri di Abbiategrasso e del Nucleo investigativo di Milano. Sul posto anche il medico legale che sembra non aver trovato segni di violenza sulla bimba, morta a prima vista per soffocamento. Solo l’autopsia potrà confermare la causa della morte o indicarne altra certa.

Alla base dell’omicidio, tentato suicidio la molto turbolenta fine di una relazione con l’ex compagno, padre di Edith, fatta, secondo la Colussi che lo scrive su facebook, di violenze, percosse, insulti, tradimenti da parte di lui, sfociate in denunzie da parte di lei, e contro denunzie per calunnia e diffamazione da parte di lui. Patrizia Coluzzi era peraltro madre di altre due bimbi, frutto del precedente matrimonio.

Una vicenda davvero triste e ciò che è più triste è la vita negata alla povera Edith, che ha solo “la colpa” di essere nata da pessimi genitori. Lei l’ha uccisala madre e non ci piove, ma quella mano è stata armata anche da un pessimo compagno, da denunzie per maltrattamenti rimaste per la maggior parte senza seguito. Certo, sarà opportuna una perizia psichica sulla madre omicida, lecito dubitare della sua salute mentale, ma è un delitto che pesa sulle coscienza di tutti coloro che avrebbero dovuto aiutarla e non l’hanno fatto e di una società che dopo aver partorito quell’inutile legge sul femminicidio si è lavata mani e coscienza. E le conseguenze sono anche la morte della piccola Edith. R.i.p. piccola creatura, tu, che da quanto è dato di capire non hai certo avuto una vita, per quanto breve, almeno serena e tranquilla, come ogni bimbo ha diritto di avere in qualsiasi latitudine e latitudine della terra.

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