Ma l’Arte che riprende è spinta per il futuro o elogio funebre?

Ci sono sempre zanzare capaci di succhiare il sangue…..vere professioniste sempre in agguato.

Maria Catalano Fiore

L’odierna esperienza del tempo consiste soprattutto nell’esser consapevoli dell’attimo in cui viviamo, nella chiara conoscenza del presente” affermava il grande Harnold Hauser in “Arte Moderna e contemporanea” pag. 468 Einaudi 1956, ristampato ben 8 volte con tiratura non più quantizzabile.

Si rivolgeva espressamente all’Arte. Arte in ripresa dopo il secondo conflitto mondiale, Arte per i Vivi proiettata verso una nuova forma di diffusione, cinema e televisioni. Quello che prima aveva fatto la letteratura, ora era visivo. E da noi che succede? Siamo nel 2020, dopo una pandemia globale, al momento domata da noi, ma forastica nel Mondo. Quando si ricomincia con l’Arte, che aiuta profondamente…le nostre Istituzioni, tralasciano i vivi, per finanziare in uno spazio pubblico, in pieno centro, lo Spazio Murat, dove nessuno osa neppure fare domanda di utilizzo -meglio quotarsi e avere la coscienza libera- ecco una retrospettiva di una naif Maria Trentadue. Modugnese, scomparsa 40 anni fa, scoperta da Tommaso Di Ciaula, scrittore, operaio, suo concittadino che in vita si è battuto, invano, per farla riconoscere come artista naif. Onore a questi due personaggi, che di straforo ho anche conosciuto, due bravissime persone che amavano l’arte e la poesia da semplici quali erano. Ma era questo il momento?

Poi, inneggiare e commuoversi alla ripresa, quando la ripresa -alla grande con nuove leve e linfa vitale- cé già stata con mille accortezze, dal 15 giugno con una collettiva notevole a Santa Teresa dei Maschi?

Commuoversi per cosa, per la povera Trentadue? Ma ci sono state altre mostre organizzate in Pinacoteca da Pina Belli d’Elia, e Clara Gelao. Anche Lino Sivilli ci ha provato sino al 2007 ed pure Vito Intini, ma franarono nel poco seguito. Comunque, per questo ennesimo replay si e impiegata, una giovane curatrice barese discesa da Vienna, professionista per cui nutro profondo rispetto, anche per il suo lavoro svolto in questo periodo. Tutto ciò ricorrendo a mix pubblico-privato. Una moderna Vate? Sono, in fondo, solo pannelli ed oggetti. Chi cura allestimenti li sa sistemare… poi l’abbinamento ad una giovane pittrice serba, che opera dal 2014 a Bari. Davvero molto brava. Ci sembra, però, sovrastimata. Misteri dell’arte barese.

La domanda, che io e tanti artisti ci siamo posti è: “di chi è stata questa idea, chi l’ha supportata e, soprattutto, recensita in termini aulici? Risposta: il solito puparo barese….

E non si poteva dare ossigeno, come un gruppo di noi sta facendo, con molta fatica, ad artisti pugliesi? Soprattutto se vivono d’arte e in questi mesi hanno dipinto, persino su cartone la loro disperazione? Nessuno si pone queste domande?

La ripresa è da aiutare finanziariamente. Sostegno agli artisti, giovani e pieni di vita, ora frustrati e attoniti, o rispolverare vecchie mostre praticamente desuete? Chi dovrebbe rispondermi? il Sindaco Decaro. l’Assessore alla Cultura Pierucci, il Presidente della Commissione Cultura del Comune Cascella, o il solito puparo che da sempre ha spinto esclusivamente attività a cui era cointeressato, anche solo artisticamente?

Cinquant’anni di questa storia non bastano?

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