Ma la Storia si legge ancora? Ci informiamo davvero o…per sentito dire…..

Diamo ancora valore ai libri “vecchi”, usati, antichi? siamo capaci di impolverarci le dita per riscoprire cose impreviste, storiche che appartengono al nostro passato?

Maria Catalano Fiore

Ci sono persone che, come me , davanti ad una bancarella di libri usati… nutrono sentimenti contrastanti, tipo davanti ad una boutique. Comprare cose affascinanti, che sembrano li per caso, ma sono testi rari non certo a poco prezzo…. o lasciar perdere, perché improvvisamente vi appaiono le vostre librerie straripanti……Però, a volte si scoprono dei piccoli tesori, prime edizioni a prezzi che lasciano più rimpianto di una borsa di Chanel….purtroppo.

Ma non è sempre detto, a volte può saltare fuori un capolavoro, mistificato, svenduto a pochi euro, o…..sta succedendo spesso, passare accanto a cassonetti e trovare in bella vista una edizione limitata Einaudi di Arte o Storia, quello si è un vero giubilo!

Forse i passanti non capiranno, tanta euforia, ma a quel punto…..chi li conosce? Un pensiero ed una prece per chi li ha coccolati per una vita e poi, incauti eredi o inquilini subentrati li hanno trattati come carta straccia.

Che gioia se ti imbatti in un romanzo di Giovannino Guareschi, Alberto Moravia, o ancor meglio libri di Critica d’Arte o Recensioni di Mostre importanti. Certo poche case editrici, oggi, investirebbero, come in passato, nella pubblicazione dei sontuosi cataloghi di Franco Maria Ricci, o dell’ Electa, cataloghi che a distanza di 50 anni conservano ancora il fruscio e il profumo della carta immacolata e di grandissima qualità che, al tatto, da la sensazione del velluto.

Tutti i Romanzi attuali, o la Saggistica, anche i più pubblicizzati, magari al top per brevi periodi, sfogliandoli danno una sensazione di carta usa e getta, o peggio riciclata. Senza offesa per il validissimo riciclo, ma un’opera d’Arte non può essere stampata su carta igienica.

Alla fine, sulla bancarella, per 5 o 10 euro riesci a portarti a casa alcuni testi, introvabili, che nessuno mai ristamperebbe, ma sono capitoli di vera Storia, non solo letteraria. Ad esempio: anni fa, nel 1975, il Direttore di Storia Illustrata, allegò alla rivista un piccolo volumetto “La guerra civile italiana”, targato Mondadori, contenente testimonianze di scrittori che quelle vicende le hanno vissute, tra i tanti: Davide Lajolo, Elio Vittorini, Beppe Fenoglio, Carlo Levi ecc… Un volumetto cestinato in più copie, ritrovato da mio marito, che in fatto di Storia e date mi batte alla grande.

Volumetto molto esaustivo: si abbiamo vissuto delle vere guerre civili in Italia, e non solo nel secondo dopoguerra. Guerre che sono state etichettate diversamente, ma in sostanza lo sono state: gli anni di Piombo, gli anni delle restrizioni economiche, i giorni della “Uno Bianca”, il periodo dei “rapimenti” ecc… concetto che la sinistra recuperava solo negli anni 90 ripubblicando “Uomini e no” di Elio Vittorini e che oggi finirebbe massacrato da un ignorantissimo antifascista (non perché ci creda, ma perché va di moda….).

Se procediamo a ritroso troviamo sugli attuali scaffali librari di saggistica su altri argomenti storici scottanti soggetti ad un grande “Spolvero” nell’Italia di oggi come: “I Savoia e il Massacro del Sud ” di Antonio Ciano edito nel 1996, ma riprendendo testi di Carlo Rosselli e con l’apporto di foto dell’epoca, molto cruente. Carlo Rosselli è stato un giornalista ed attivista “liberale”(1899-1937), con suo fratello Nello, (1900-1937) due importanti figure del giornalismo di opposizione, prima in esilio in Francia, poi assassinati insieme.

Ancora “La Storia Proibita” di autori vari, di diverse epoche, una raccolta di testimonianze su “Quando i Piemontesi invasero il Sud” e non solo, un bel riepilogo di tutte le dominazioni che hanno invaso il Sud dalla caduta dell’Impero Romano in poi. Anche i Romani, se vogliamo invasori di popoli come i coloni della Magna Grecia, i Dauni, i Peuceti, iBruzi, gli Oschi, ecc….

Una marea di libri…..

Storie di vere invasioni o occupazioni ancora non raccontabili: ma anche la conquista romana e stata “politicamente corretta” o trasmessa in modo plasmato ed edulcorato? Questa domanda, se vogliamo retorica finirebbe massacrata da giovani pseudo-storici.

E’ certo che, mentre siamo distratti da guerricciole politiche, tutta la cultura italiana ha fatto alcuni passi indietro ed è meno libera persino di esprimere le proprie opinioni. Ci ricordiamo ancora dei due fratelli Lucio Villari, (n. a Bagnara Calabra nel 1933) e Rosario Villari (1925-2017) nella nostra epoca scolastica considerati sovversivi solo perché raccontavano la vera Storia?

testo molto, ma molto consultato!!

Con le nuove generazioni scolastiche confuse tra mancanza di docenti e la Dad corriamo il vero rischio di un analfabetismo di ritorno, dobbiamo sperare addirittura che l’uso dei cellulari li spinga a scrivere e magari consultare Google per qualche nome o avvenimento.

E’ veramente una brutta sensazione come questa stasi sia bollata come “Complessità della situazione”, complessità una parola ipocrita che serve da tappabuchi alla nostra ignoranza. A chiunque chiediamo qualcosa, dalla più semplice e quotidiana in poi sentiamo : “Ma la situazione è complessa, bisogna pensarci su….ecc…..” La situazione è davvero “Complessa” se per rispolverare la vera storia bisogna cercare dei testi validi nei mercatini dell’usato o ….nella Spazzatura. E continueremo a raccontare ai nostri figli e nipoti che Giuseppe Garibaldi era l’eroe dei due mondi? Non una specie di mercenario e che i “fascisti” sono stati i soli cattivi? Ma i le “Foibe” o i campi di Internamento “Gulag” non sono fascisti, tutt’altro. Nei liberi Stati USA i nativi americani non sono stati decimati per interessi di dominio ecc….se poi pensiamo al disastro dell’America del Sud, una situazione mai risolta dai Conquistadores Spagnoli ed Europei in poi…..persino in nome della Religione come in tante altri stragi, persino acclamate.

Lunga vita alle bancarelle dell’usato e agli storici seri che non mischiano Storia con ideologia politica o altro.

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