Lunedi dell’Angelo: usi, tradizioni, origini.

Il lunedì dell’Angelo, comunemente detto Pasquetta, ha origini molto antiche, legato sì alla Pasqua, ma molto probabilmente ancora più arcaiche. Era il giorno deputato alla rinascita della primavera, della terra, della vita. Ne danno conferma anche le sacre scritture ed il Vangelo.

Maria Catalano Fiore

Il Lunedì dell’Angelo assume questo nome dall’episodio evangelico che a questo giorno attribuisce l’incontro dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro. E’ ormai più diffuso il termine Pasquetta. Il Vangelo racconta che Maria di Magdala ed altre donne, recatesi al sepolcro di Gesù per procedere all’imbalsamazione, vi trovarono la tomba aperta e videro un giovane, vestito di bianco, che disse loro “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il Crocifisso, è risorto, non è quì” (Mc.16,1-7) ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto a quelli che incontravano. La tradizione ha poi spostato questo fatto dalla mattina di Pasqua al giorno successivo.

La Religione Cristiana, convivendo con numerose tradizioni pagane, ha saputo assorbire alcune caratteristiche salienti e farle proprie. Nelle Religioni pagane vi era un giorno decretato alla rinascita della Primavera, al risorgere del ciclo della vita. Allo stesso tempo tali culti erano di origine agricola e ricollegati alle fertilità delle messi. Questi riti erano incentrati per lo più sul culto di grandi Dee Madri, quali la greca Demetra e la romana Cecere, successivamente unite in un’unica figura. Il Cristianesimo è in forte debito verso tali tradizioni pagane, anche per quanto riguarda l’idea della Resurrezione. A tale scopo, basti il paragone col Dio Dioniso, che morì nell’equinozio di primavera, e come Gesù risuscitò dopo tre giorni. O lo stesso Dio Mitra, protagonista di una religione orientale molto diffusa, che risorge il giorno stesso dell’Equinozio. Molto contorto risalire a quanti dei pagani risorgono o muoiono a seconda di avvenimenti o stagioni su tutto l’emisfero.

Questa ricorrenza è stata poi acquisita come festa civile, prendendo il nome di Pasquetta, ufficialmente, solo dopo il secondo conflitto mondiale per allungare la festività pasquale, cosi come Santo Stefano, allunga il Natale.

Un giorno di festa da trascorrere insieme a parenti ed amici che coincide con il boom economico, con la nuova idea di consumismo, la voglia di trasferta e la maggiore disponibilità di denaro da spendere e da far circolare. Andare tutti fuori le mura o fuori porta o, comunque, attività all’aperto.

In alcune località, soprattutto in Campania e Sicilia, questa usanza è molto più antica. Si prolunga la Pasqua associandovi qualche festa Patronale o, molto spesso, si festeggia la Madonna che ritrova il suo amato figlio. Per questo motivo a Noicattaro (Ba) la Pasquetta è prolungata sino al martedì. Ancora, con festeggiamenti più prolungati a Copertino (Le), dove dura sino al martedì successivo. A Carovigno (Br) la festa patronale in onore di Maria Santissima di Belvedere e della tradizione Nzegna allungano la Pasqua con festeggiamenti il lunedì, martedì e sabato dopo la ricorrenza. Quest’ultimo giorno è chiamato Il sabato del Belvedere o la Pasquetta dei Carovignesi, con le scampagnate dette Cummittedde, subito dopo l’ultima battuta della Nzegna.

Tante le usanze nei diversi paesi italiani, e proprio l’affiancare alla Pasqua una giornata dedicata alla Madonna riprende chiaramente l’uso decisamente atavico legato alla terra, alla natura, ai prodotti che ricominciano a germogliare, ma non solo nel sud Italia. A Busto Arsizio, ad esempio, presso la Chiesa della Madonna di Veracora, ha luogo la sagra dell’insalata, nella quale vengono benedetti anche i trattori degli agricoltori della zona. A Pitteglio (Pt) si celebra la merendina, festa religiosa, nella vecchia Pieve, nel pomeriggio vengono distribuiti Necci ed altri cibi preparati con la farina dolce di castagne. A Mongiulfi Malia (Me) durante il lunedì dell’angelo si rivive esattamente l’incontro del Cristo risorto con la Madre. Cristo è vittorioso, per aver sconfitto la morte, le due statue si incontrano in un abbraccio simbolico a cui partecipano gli angeli di Maria , 8 bambini vestiti di bianco che recitano e cantano in onore della Madonna. Una tradizione che va avanti da più di 200 anni.

Sarebbe singolare, e forse troppo prolisso riuscire a descrivere i vari usi , borgo per borgo, regione per regione , nazione per nazione, e, magari, addentrarsi poi nei riti pagani…… Per ora ci fermiamo quì, ad una carrellata nei nostri dintorni e non solo, come suggerisce questa Pasquetta, giustamente, solo virtuale.