La festa di San Michele a Gravina in Puglia

Breve cenno sulla tradizionale festa di san Michele a Gravina in Puglia, con mia poesia.

Rocco Michele Renna

Tra pochi giorni si vedrà il centro storico Gravinese colmo di luci scintillanti con tripudio di antiche coperte di famiglia esposte sui balconi: è il tradizionale segno di ossequio in onore di San Michele Arcangelo, che qui viene onorato sia l’8 maggio con la festa riservata a San Michele delle Grotte che il 29 settembre, con le celebrazioni del Santo Patrono di tutta la Diocesi.

Si festeggiava l’8 maggio, perché anticamente era la ricorrenza del giorno dell’apparizione a monte Sant’Angelo, poi con il rinnovo del calendario ecclesiastico e l’accorpamento di alcuni santi, anche san Michele è stato accorpato con tutti gli Arcangeli e quindi viene festeggiato il 29 settembre

Il culto micaelico a Gravina probabilmente si è diffuso tra l’VIII e il X secolo con i Longobardi, ma c’è un’altra ipotesi che lo vedrebbe introdotto dai bizantini. Nella tradizione popolare Gravina per tre volte ha beneficiato dell’intervento di San Michele: la prima volta nel 977, quando scacciò i Saraceni dalla città; nel 1734 con la famosa apparizione al comandante delle truppe austriache e nel 1799 quando arrivarono i Sanfedisti agli ordini del cardinale Ruffo.

Le celebrazioni di maggio si fanno in maniera ridotta tipo festa del quartiere ma con grande devozione, nella prima cattedrale gravinese, una antichissima chiesa rupestre dove si conservano i resti dei gravinesi che subirono il martirio da parte dei saraceni. I gravinesi usano chiamare questa festa di maggio come: “la festa di san Michele delle grotte”.

Le celebrazioni di settembre, invece, sono sempre state ricche di appuntamenti, religiosi e civili, e nei tempi odierni sono caratterizzate dalle sontuose luminarie e dagli addobbi del centro storico, dai canti dei Vespri solenni che si possono ascoltare in e dal solenne pontificale presieduto dal vescovo.

La sera, dopo i secondi vespri, si snoda la processione con la partecipazione del clero, del Seminario e delle Confraternite, che vede la statua del Santo portata tra le vie cittadine. In piazza il vescovo consegna simbolicamente le chiavi della città al Santo Patrono, e i festeggiamenti si concludono con meravigliosi fuochi d’artificio pronti ad infiammare il cielo di Gravina. A tutto questo si aggiungono concerti di musica dal vivo, degustazioni di prodotti tipici e spettacoli di vario genere.

Programma festa patronale


Quando staj Sand’Michael nella piazza
tac… tac… tac… tac…
nel silenzio della sera si odono passi,
 dalla fontana di fuori le mura rotolano dei sassi.

 Marietta e Michelino per la via se ne vanno
sono andati a fare legna per la fornacetta(1),
e per stare a casa l’inverno senza malanno…

Oi Mà lo senti questo profumo?
È il profumo di Sand’Michel Mchaelìn mì,
quando staj Sand’Michael in mezzo alla piazza,
il mosto staj nella cantina
e la verdeca nella tnazza(2).

Quando staj Sand’Michael nella piazza,
 pure il padrone fa festa dalla quindicina(3)
 tuo padre e i contadini tornano al paese
e la festa s’avvicina.

Quando staj Sand’Michael nella piazza,
 tutt’i zaraff(8) e i criatur (4) sono contenti
i’ mnènn (5) e i guaglioun(6)
si promettono amore p’semb (per sempre)

Quando staj Sand’Michel nella piazza,
è festa grande, per Signori e per Cafoni(7),
tutti a festeggiare sciam alla piazza

Quando staj Sand’Michael nella piazza,
la festa è per tutti quanti.

Rocco Michele Renna (22/09/2022)

(1) piccola fornace della cucina in muratura a legna; 2 grande Tino; 3 periodo di lavoro della durata di 15 giorni; 4 Bambini; 5 ragazze da marito; 6 ragazzi; 7 Contadino; 8 bambini monelli

Piccola parentesi sulla parola “cafone” utilizzata nella mia poesia spontanea, sul significato corrente di cafone nell’italiano comune c’è poco da dire: si tratta infatti – com’è noto – di un termine spregiativo e ingiurioso per indicare una persona rozza, di cattivo gusto o maleducata. Più complessa è invece la questione dell’origine di questa parola. Quel che è certo è che il termine cafone proviene dai dialetti meridionali e si è esteso al resto d’Italia dopo l’Unità. È sicuro, inoltre, che il suo significato originario – che ancora si conserva nel sud d’Italia – è quello di “contadino”.

Approfittate per venire a trovare San Michele e visiterete una delle città più antiche della storia umana, il ponte Acquedotto del 700 dove è stato girato l’ultimo fil di James Bond, il più grande parco archeologico d’Europa e un centro storico di grande fascino e suggestione… è il cibo? Beh vi aspetta il pallone di Gravina, la verdeca, i sasanelli ecc., tutto condito con sincera ospitalità, insomma a Gravina vi sentirete come a casa vostra

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