KlubRadio: silenziata l’ultima radio indipendente ungherese

Già nel 2010, con l’arrivo del primo ministro Viktor Orban, le sue frequenze erano state limitate.

Cinzia Montedoro

Calato il silenzio dopo un ventennio di trasmissioni su KlubRadio, ultima emittente radiofonica indipendente ungherese. I microfoni  si sono ufficialmente spenti sul media a causa di alcuni mancati adempimenti burocratici, il  tribunale ha respinto il ricorso in appello dell’emittente per mantenere la licenza dopo che l’Autorità NMHH l’ha accusata di aver “violato le regole”.

Fondata nel 1999, KlubRadio  e da allora, guidata da András Arató, grande firma del giornalismo ungherese; il duro braccio di ferro tra l’emittente e il governo va avanti da oltre  dieci anni, durante questo periodo aveva già perso diverse frequenze provinciali , contenendo le trasmissioni su una frequenza captabile unicamente nella capitale Budapest, in Ungheria la legge prevede che l’autorità controlli l’uso delle frequenze e i contenuti dei media, limitando sovente la libertà di stampa. Nel 2010 il primo ministro Viktor Orbàn approvò  la cosiddetta  “legge bavaglio” una riforma che consente al governo ampio controllo su tutti gli organi di informazione: radio, televisione, giornali e internet.  

In soccorso dell’emittente è arrivata però l’Unione europea la quale ha chiesto di proseguire le trasmissioni. Ad affermarlo  il portavoce dell’Esecutivo Ue, Christian Wigand durante il briefing con la stampa a Bruxelles: «Quando l’Ungheria applica le norme europee sulle frequenze, dovrebbe rispettare la carta dei diritti fondamentali, che includono la libertà di espressione, informazione e d’impresa».

da Youtube

Poco prima di cessare le trasmissioni, Arato’ ha salutato gli ascoltatori esprimendo la sua rabbia per la decisione di silenziarla, ciononostante il giornalista  non si è dato per vinto e ha iniziato a trasmettere sulla piattaforma internet della radio mandando in onda come nuovo inizio: l’Inno alla Gioia, l’inno ufficiale dell’Unione europea.

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