In mostra: 100 anni di Vittorio Gassman – parte II la vita

Una vita ricca, tanto lavoro e preparazione continua dietro ogni suo successo cinematografico o teatrale Donne, 3 matrimoni, 4 figli e una valanga di meritatissimi premi.

Maria Catalano Fiore

Vittorio Gassman nato a Genova il 1 settembre 1922, realmente di origine tedesca, il suo non era un nome d’arte, un produttore, ad inizio carriera gli aveva semplicemente eliminato una N finale, che invece compare sui suoi documenti e nel cognome dei figli. Suo padre Heinrich Gassmann, era un ingegnere edile tedesco, sua madre, Luisa Ambron, una pisana di religione ebraica. Una contraddizione non facile in quel momento storico. Durante l’infanzia la famiglia si trasferisce prima in Calabria, poi a Roma.

A Roma, dopo gli studi di base, si iscrive, nel 1941, all’Accademia di Arte Drammatica di Silvio D’Amico, suoi compagni di corso: Paolo Panelli, Adolfo Celi, Nino Manfredi, Tino Buazzelli, Gianrico Tedeschi, Monica Vitti, Rossella Falk, Luca Ronconi ed altri. Dotato di un fisico atletico, si distingue come giocatore professionista di pallacanestro, arrivando in nazionale nel 1942. All’Accademia conosce Nora Ricci (1924-1976), sua prima moglie nel 1944 e madre di sua figlia Paola, nota attrice teatrale.

Vittorio con Nora Ricci e la piccola Paola nel 1949

Nora, figlia di due noti attori di teatro e nipote del grande Ermete Zacconi (1857-1948), rappresenta, senza dubbio, una ulteriore spinta, oltre quella materna, verso il palcoscenico per il giovane Vittorio. Il suo debutto teatrale avviene nel 1943, poi è al teatro “Eliseo” con Tino Carraro e Ernesto Calindri, un trio teatrale molto affiatato. Non avevano difficoltà a passare da un ruolo all’altro, non mancavano le scritture, compresa quella che ha, come impresario e regista, Luchino Visconti.

Gassman con Silvana Mangano in: “Riso Amaro” 1949

Nel 1945 debutta nel Cinema lavorando in varie pellicole, nel 1947 è diretto da Mario Soldati, ma il suo primo vero successo è nel 1949 con “Riso amaro” diretto da Giuseppe De Santis, partner di Silvana Mangano uno dei capolavori del primo “Neorealismo cinematografico”.

Negli anni ’50 oltre al Cinema, Gassman fonda e dirige il “Teatro d’Arte Italiano” con Luigi Squarzina. Sua la prima versione completa dell’Amleto, oltre a grandi classici. Nel privato si separa da Nora Ricci. Poco dopo incontra l’attrice Shelley Winters (1920-2006), attrice americana, di grande talento, candidata al suo primo Oscar già nel 1951, per la quale si trasferisce a Los Angeles. Il matrimonio, non riconosciuto in Italia, dura dal 1952 al 1954, due caratteri forti, sempre sotto pressione, nonostante la nascita della figlia Vittoria, noto medico.

Vittorio con Shelley Winters e la loro piccola Vittoria

Un altro matrimonio naufragato che si trasforma, come il precedente, in una forte amicizia ed in collaborazioni lavorative. Per il loro ultimo film insieme, “La Bomba” di Giulio Base, nel 1999, sono premiati, per la recitazione, al terzo “Hollywood Film Festival”.

Dal 1953 al 1960, tra Hollywood e Roma, Vittorio ha un tumultuoso rapporto con la collega Anna Maria Ferrero con la quale gira diversi film.

Gassman con Anna Maria Ferrero

Nel 1956, anno chiave per la sua carriera, interpreta “Otello” con il grande Salvo Randone, ed ottiene un ruolo di rilievo in “Guerra e Pace” di King Vidor che a tutt’oggi risulta il film Italiano più visto di sempre. Ormai è un attore di caratura internazionale.

Gassman con Audrey Hepburn in “Guerra e Pace”

Nel 1958 “I soliti ignoti” di Mario Monicelli, con due seguiti nel 1959 diretti da Nanni Loy e nel 1985 da Amazio Todini, con uno stupendo contributo recitativo di Totò.

“I Soliti ignoti” con un magnifico cast e l’eccezionale partecipazione di Totò

Nel 1959 Gassman è anche in Tv con il suo programma “Il Mattatore” un successo popolare e un soprannome che lo avrebbe accompagnato per il resto della vita.

Mario Monicelli propone Gassman anche come attore comico in “La Grande Guerra”, 1959, premiato con David di Donatello, affiancato da Ugo Tognazzi con il quale ha, per tutta la vita, un fortissimo legame d’amicizia, tanto da acquistare dei terreni per fondare il “Villaggio Tognazzi” a Velletri. Sempre con Monicelli, gira un altro capolavoro l’ “Armata Brancaleone”, 1966, e “Brancaleone alle Crociate” nel 1970, per questa interpretazione vince il titolo di “Migliore attore” al Festival Internazionale di San Sebastian.

Gassman e Monicelli sul set dell’Armata Brancaleone

Gli anni ’60 sono per Gassman molto gratificanti sia in Italia che ad Hollywood. Dopo varie relazioni, nel 1963 incontra la bellissima attrice francese Juliette Mayniel (n.1936), un rapporto lungo tre anni dal quale nasce suo figlio Alessandro.

Juliette Mayniel la ipnotica “Maga Circe” nell’Odissea Televisiva

Altri film con regia di Dino Risi “Il Mattatore”1960, “Il Sorpasso”1962, altro David di Donatello e Nastro d’argento; “La Marcia su Roma”1962, “I Mostri”1963, “Il Gaucho”1964, “Il Tigre”1967, David di Donatello; “Il Profeta”1968, per citarne alcuni, tutti degni di nota.

Nel 1969 co-dirige “L’Alibifilm autobiografico realizzato con i suoi compagni di corso Adolfo Celi e Luciano Lucignani; nel 1972 “Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto” con Paolo Villaggio; nel 1982 “Di padre in figlio”.

Vittorio Gassman e diletta D’Andrea sposi 1970

Nel anni ’70 un terzo matrimonio con Diletta D’Andrea (n. 1944), ex del suo amico Luciano Salce, madre di suo figlio Emanuele. Una donna, anche attrice, molto attiva che lascia la carriera per stare al suo fianco per ben 30 anni. Un amore maturo ed un quarto figlio Jacopo, nato nel 1980, attualmente ottimo regista teatrale.

Gassman con Agostina Belli in “Profumo di donna”

Sono anche gli anni in cui gira, con Dino Risi “In nome del popolo italiano”, 1971; “Profumo di donna”, 1974, calandosi nel ruolo interpretato in America da Al Pacino, per il quale vince il premio come “Miglior interpretazione maschile” al Festival di Cannes e il David di Donatello; “Anima Persa”, 1977; “Caro papà”, 1976; “Tolgo il disturbo”, 1990.

Tra gli anni 70 ed 80, Gassman, riprende anche il sodalizio con Ettore Scola: “C’eravamo tanto amati, 1974; “La terrazza”, 1980; “La Famiglia”,1987, David di Donatello. Sono anche gli anni in cui riprende a scrivere “Un grande avvenire dietro le spalle”, 1981; “Memorie del sottoscala”, 1990; “Mal di parola”1992.

All’estero gira “Un matrimonio” con Robert Altman, 1978, “La tempesta” di Paul Mazursky, 1982, “Benvenuta” di Andrè Delvaux, 1983, “La vita è un romanzo” di Alain Rasnais, 1983.

Nell’ultimo decennio di vita Gassman ha continuato a lavorare per il cinema in “Il lungo inverno” di Jamie Camino, 1992; “Sleppers” di Barry Levinston, 1996; ancora per Scola in “La cena”,1998 e l’ultimo film, per entrambi, con Shelley Winters, “La Bomba” di Giulio Base, 1999.

Vittorio con suo figlio Alessandro

Non ha mai abbandonato il teatro: dirige l”Adelchi” una delle opere meno note e meno facili di Alessandro Manzoni, che colleziona, in tournée, oltre mezzo milione di spettatori.

Fonda, una sua, nuova “Bottega Teatrale” che dirige personalmente dal 1979 al 1991, richiamando come docenti /alunni nomi come Giorgio Albertazzi, Adolfo Celi, Anthony Quinn, Ettore Scola, Yves Lebreton, molti giovani tra cui suo figlio Alessandro, ecc…

Nel 1991 vince un “David speciale”, nel 1996 il “David alla carriera” e “Globo d’oro” sempre alla carriera, ancora nel 2000 un “Nastro d’argento speciale”.

Nel 1996 pubblica, con Giorgio Soavi “Lettere d’amore sulla bellezza” e gli viene assegnato il “Leone d’Oro alla Carriera” durante la Mostra del cinema di Venezia.

Gassman: i suoi premi in mostra

In totale Vittorio Gassman, su 130 film girati, riceve: 9 David di Donatello, 12 Nastri d’argento, 2 Globi d’oro, 2 Grolle d’oro, 1 Ciak d’oro, ed altri, all’estero, molto importanti. Innumerevoli i riconoscimenti teatrali e televisivi. Gli è stato conferito anche, nel 1987, il titolo di “Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”; nel 1994 è “Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”; nel 1999 “Medaglia d’Oro ai benemeriti della cultura e dell’arte; 1997, Premio “Principe delle Asturie per l’arte”, varie cittadinanze onorarie.

A partire dal 2010 il Bif&st di Bari assegna un Premio. intitolato a Vittorio Gassman. al giovane attore rivelazione tra i film presentati. Il Comune di Genova gli ha intitolato la via dove è nato. Il Festival di Venezia, in omaggio ai suoi cento anni proietterà, in questi giorni, restaurato “La marcia su Roma”.

Vittorio Gassman muore nella sua abitazione di Roma, a 77 anni, il 29 giugno 2000, per un improvviso attacco cardiaco nel sonno. La camera ardente viene allestita presso il Campidoglio, il funerale sono celebrati nella Chiesa di San Gregorio al Celio, alla presenza di una marea di gente dello spettacolo e gente comune.

Le sue ceneri, come da sua volontà, sono tumulate nella tomba della famiglia D’Andrea, nel Cimitero Monumentale del Verano, la sua presenza è indicata da una piccola lastra a forma di libro aperto.

Senza dubbio un grande attore italiano, amato da tanti, criticato da alcuni.

E dire che, come spesso ha ripetuto, pensava che la sua carriera sarebbe finita verso i quarant’anni. Per nostra fortuna è proseguita, regalandoci ancora capolavori teatrali, cinematografici e letterari. R.i.p.

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