Impresa Bauhaus

Ise Frank, moglie di Walter Gropius, dedicò la sua vita alla “Nuova Architettura “e alla sua scuola.

Maria Catalano Fiore

In questo periodo i detrattori dell’Arte affermano che l’Arte è morta; l’Arte è nel caos non ci sono movimenti, tipi, distinzioni tra artisti professionisti ed amatoriali ecc….. ne dicono di tutto, di più.

Ma al di là che l’Arte non può morire poiché è stata sempre espressione dell’uomo dalla preistoria in poi, dai graffiti primordiali a quelli della street art. L’Arte è espressione di un’epoca da sempre. L’arte è il frutto dell’epoca in cui viene prodotta: caos? E noi cosa viviamo? Insicurezza e Paura, e noi cosa continuiamo a vivere dal Marzo scorso e chissà sino a quando?

Le nostre Radici, La Storia, Il Futuro, La memoria immortale, l’Arte non avranno mai la parola fine. Questa è l’era del consumismo e del degrado culturale. degrado che di può affrontare e combattere.

l’Arte forse è quella che patisce più visibilmente di questa condizione degradante, ma è proprio dall’Arte che emergono i segni della ripresa: è sempre stato così. Cento anni fa il mondo era completamente devastato dal sanguinoso conflitto mondiale e poi dalla Spagnola (ne abbiamo già parlato proprio il 12 marzo). Eppure in ogni nazione di rialzava un gruppo di artisti.

Il gruppo più eclatante fu, in Germania, quello guidato dall’architetto Walter Gropius e dalla Editrice Ise Franck. Donna molto colta ed attraente e con idee protese all’avanguardia.



Ise Frank Gropius (1897-1983), nel 1935.

Come da prassi nessuno o quasi menziona questa gran donna. Ma la sua presenza è stata fondamentale sia per Walter Gropius che per i rapporti e gli inviti/coptazioni dei grandi artisti che insegnarono alla Bahaus. Due recenti pubblicazioni parlano di lei, finalmente. Ise Frank, figlia dell’alta borghesia berlinese,così come Walter Gropius , ma in crisi.

Una prima biografia scriita da Theresie Anzersberger, forse un po’ romanzata
Una seconda biografia firmata Neri Pozza più reale ed attinente, riprende uno scritto di Jana Revedin professore di architettura e urbanistica a Parigi, ritrae un’intera epoca con le sue contraddizioni.

La Germania in quel momento storico era sotto macerie in tutti i sensi. Era stato abbattuto come un Gigante di Carta l’Impero Austro-Ungarico: dopo secoli di supremazia su tutta l’Europa, finisce per implodere in una burocrazia antiquata, protocolli di Corte e distacco dal popolo vero, dai suoi problemi reali e giornalieri, avere un lavoro, poter mangiare, veder crescere una propria famiglia. Non c’è neppure un governo. Spunta una Repubblica, assolutamente impensabile sino a qualche mese prima in una nazione governate da sempre da un Imperatore. La Repubblica di Weimar. Sotto queste macerie l’architetto Walter Adolph Gropius ( 1883-1969) sta cercando di progettare una ricostruzione, ma soprattutto ha intenzione di formare nuove leve di ricostruttori/artisti in tutti i campi. Da questo suo pensiero costante nasce nel 1919 e dura sino al 1933 La Bahaus.

Walter e Ise, insieme, al mare.

Più o meno a Weimar aveva messo su una scuola, di Arte e sperimentazione in cui insegnavano Paul Klee, Vassilij Kandinskij ed altri, che andavano sposando la sua idea di far risorgere l’Arte. In seguito, man a mano arriveranno Le Corbusier (pseudonimo), Franck Lioyd Wright, Alvar Alto e Ludwing Mies Van der Rohe ecc….

Nel maggio 1923 incontra, in un caffè di Monaco, una giovane ragazza (14 anni meno di lui), bella e colta. Lavora presso una casa editrice di Monaco. Ise Frank (1897-1983). Lui si presenta come un sopravvissuto a quattro anni di guerra sul fronte occidentale, provato, ma vivo! Tante idee, ma bancarotta completa. Tre mesi dopo, nello stesso caffè la supplica, sposatemi, sono più anziano non ho patria, non ho casa e non posso promettervi niente”, a lei sfuggì,”ma quella sapete progettarla!” Tre mesi dopo divenne ufficialmente la “Signora Bauhaus”: testimoni di nozze, Paul Klee e Vassilij Kandinskij. La Signora Bauhaus lo divenne poi per tutti anche se “quell’uomo dagli occhi di volpe” era al suo terzo matrimonio.Si era separato già due volte, la sua ultima moglie era Alma Mahler (Alma Margaretha Shindler, compositrice e scrittrice austriaca, figlia del pittore Emil Shinder, amica di Gustav Klimt, sposò prima il compositore Gustav Mahler, poi Walter Gropius ed altri, fu anche amante di Oskar Kokoschka. Sposata, da Gropius, in una licenza, nel 1915, gli diede anche una figlia Manon (morta di poliomielite nel 1935 a soli 18 anni), ma nel 1920 erano già separati.

La casa, in realtà, l’averebbe costruita Ise, con i suoi soldi. Gropius, come l’avrebbe sempre chiamato, un professore senza laurea, eppure inventore di una nuova Architettura e di un nuovo modo di abitare.

Sì perché Walter Gropius voleva rinnovare tutto, a partire da una scuola nuova, la sua Bauhaus (Case da costruire), basata tra la collaborazione tra maestri ed allievi.

Prospetto della Bauhaus a Weimar

Ma la Bauhaus non si occupava solo di architettura, ogni alunno, dopo sei mesi di corso preliminare, veniva introdotto in nuovi corsi di studio dove apprendevano sia le tecniche artistiche principali, pittura, scultura, incisione, grafica, sia i metodi di lavorazione dei materiali. Legno, metallo, tessuto attraverso specifici elaborati. Alla fine del corso l’alunno era dotato di una preparazione sia teorica che pratica.

Realmente venivano fuori, poi, case vere, oggetti di design, Vetri speciali per costruire edifici trasparenti.

La vita dei due scorre tra sperimentazioni incredibili, eccessi da Guru, soldi che mancano sempre, tradimenti. Ma lei è una donna dura che si prefiggeva la “casa per una donna emancipata” fra lavatrici, tostapane, grill, lavapiatti, armadi a muro, ama anche stanze per leggere, per rilassarsi, per scrivere.

Ma La Bauhaus da fastidio al nuovo regime. Da Weimar dove era stata fondata nel 1919 si deve spostare a Dessau dal 1925 al 1932, poi a Berlino dal 1932 al 1933 , ma non si può più restare. Il regime afferma che la parola Bauhaus si rifà al termine medioevale Bauhutte, termine medioevale che in tedesco significa capannone.

Nel 1937, preceduti già dagli altri artisti, ebrei, americani ecc….i coniugi Gropius si rifugiano negli Stati Uniti con la figlia Ati.

In tutti questi anni è Ise che si occupa della contabilità di casa e della scuola e di qualsiasi progetto. Case che riuscivano non solo a progettare, ma anche a realizzare. A Dessau esiste ancora il quartiere Bauhaus. Su questo quartiere Ise scrisse: “Comporre secondo i processi della vita”.

Case, mobili ed arredi ancora in produzione, ma se volete gli originali di modernariato il prezzo è inaccessibile.

Ma i problemi erano tanti ed anche politici che li “soffocavano”. Inutile scrivere articoli e trattati su un nuovo modo di abitare o su oggetti ed utensili. Anche se la Bauhaus era la sua “missione di vita” era meglio andar via con gli altri docenti, alcuni in serio pericolo.

I coniugi Gropius al MoMa di New York nel 1938

Al MoMa di New York Ise Frank con Walter Gropius ed Herbert Bayer, curò la mostra antologica “Bauhause 1919-1928”. era la fine del 1938 e fu definita “la mostra straordinaria mai vista finora”.

Dopo New York si trasferirono nella più colta Boston, dove comunque hanno continuato a lavorare e a comunicare le loro idee più moderne e funzionali.

L’Arte cambia, si evolve, si adegua a nuovi tempi, posti e situazioni, sempre.

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