Franco Nero: pugliese doc.

Franco Nero, ovvero Francesco Clemente Giuseppe Sparanero, figlio di San Severini, nasce a San Prospero Parmense ma quando parla della sua terra natia parla del foggiano e della casa dei nonni. ora sua.

Maria Catalano Fiore

Chi lo direbbe che il pistolero più conosciuto e amato al mondo (come accertato da recenti statistiche) è un pugliese ?

Ebbene si! all’anagrafe risulta nato a San Prospero Parmense (PR), ma per puro caso i suoi genitori erano entrambi di San Severo (FG), ma suo padre era un ufficiale dei Carabinieri e quindi si spostavano spesso. Lui però ricorda e frequenta ancora i monti del Gargano, prima ospite dei nonni, poi proprio in quella casa. Bellissimi i suoi racconti di ragazzo, ora che è prossimo agli 80, per quelle montagne impervie che finivano poi a picco sul mare. Tutto questo è venuto fuori in una mia intervista di molti anni fa a Trani.

Nel 1996 sono stata direttrice artistica, coadiuvata da Marta Bifano, di un’estate tranese in cui, grazie alle amicizie di Marta (figlia di Ida Di Benedetto) ed alle mie, tramite il S.N.C. (Sindacato Nazionale Creativi) ed il Mibact (Ministero dei Beni ed Attività Culturali e Turismo), portammo a Trani di tutto e di più in un programma ” Guarda Chi c’è” . Una Sfilata di Gattinoni diretta da Guglielmo Mariotto, ad attori del calibro di Franco Nero, Lina Sastri, Imma Piro, Lorenzo Flaherty ed altri con monologhi e performance intervallate dalle scuole di danze e di moda locali.

Non avevamo orari tra le seguire le prove, seguire la pubblicità, il palco e sfruttare lo stupendo ex Convento di Santa Maria di Colonna, a volte gli spazi antistanti la Cattedrale. Ovviamente si parlava di tante cose, si rideva moltissimo, animati da uno spirito goliardico e supportati da un sindaco veramente progressista Giuseppe (Pinuccio) Tarantini, un ematologo prestato alla politica che voleva risvegliare Trani dai suoi torpori, almeno in estate.

Quindi il più importante pistolero era pugliese, anzi spesso tirava fuori fuori allocuzioni foggiane….non credo che le usasse con Vanessa Redgave o con i suoi figli. Comunque un bel personaggio.

Franco Nero in una locandina anni 70

La sua è una biografia veramente ricca ed accattivante e non credo che lascerà mai l’obbiettivo della macchina da presa. Si contano circa 200 tra ruoli fondamentali e partecipazioni. Ruoli incredibili come “la Bibbia”, “Zanna Bianca”, “Camelot”, “Django” e via discorrendo…..idolo di Quentin Tarantino che lo ha voluto nel suo remache di “Django”.

Ma da dove deriva il nome Franco Nero? E lui ridendo: il mio nome vero completo è Francesco Clemente Giuseppe Sparanero, ma era esagerato, dopo il primo ruolo occasionale in “La pelle” di Curzio Malaparte, trasferito a Roma, fu scelto da John Huston per interpretare Abele ne “La Bibbia”. Dino De Laurentis voleva per lui un nome inglese, ma accettò solo di accorciare nome e cognome, mantenendo la sua identità: Franco Nero.

Comunque studiava seriamente, viveva a Milano, lavorava alla Edison e studiava di sera Economia e Commercio alla Cattolica, con qualche puntatina al “Piccolo Teatro” di Giorgio Strehler che lo inserisce nel cast di “Pelle Viva” con Elsa Martinelli. Poi regolarmente il militare, suo padre sperava sempre in una carriera militare, e poi aiuto fotografo in Via Margutta a Roma. A Roma, sempre Dino De Laurentis lo chiama per scattargli dei primi piani.

Franco Nero in un primo piano giovanile

Foto che ha …..lasciato….sulla scrivania di Sergio Corbucci e da lì è nato “Django” nel 1966 il film che lo ha consacrato definitivamente.

Dopo Django è l’eroe pistolero si fama mondiale, confermato anche dal personaggio mezzosangue di “Keoma”, qualcosa di unico ed avveniristico nell’impronta raziale che i film ancora conservavano.

Fraco Nero, locandina di Keoma

Forse per questo Quentin Tarantino si è innamorato di lui, imparando a memoria tutte le battute e ri-assegnandogli la parte del mezzo-sangue indiano che accetta una donna di colore, che gli porge un bambino dicendo allo stesso: “Questo e tuo padre” una scena dove la tensione si taglia con il coltello nelle sale americane.

Franco Nero “Django” dopo 50 anni

Ma tanti i film da lui interpretati magistralmente , come lo splendido “Camelot” al fianco di Vanessa Redgave, una delle attrici più brave nel panorama cinematografico, che diventerà poi la sua compagna di vita e con la quale hanno un figlio in comune.

Franco Nero “Camelot” foto su concessione

Ma non sono solo questi i suoi lavori. Sono 200 ! ci vorrebbe una Bibbia per raccontarli tutti e mostrare foto stupende di un uomo vero, un attore che entra nella parte davvero, forse questo il suo segreto di tanta popolarità e dei tanti registi importanti che lo hanno voluto nelle loro produzioni.

Franco Nero attualmente

Un attore che alla soglia degli 80 anni, lavora ancora, centellina le parti e si offre al pubblico con le sue rughe, i suoi capelli ingrigiti ed un fascino da vendere perché lo ha dentro, non è mai stata solo apparenza, lui è vero!

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