Fiera del Levante-storia

Riassunto breve di una Storia lunga e gloriosa.

Maria Catalano Fiore

Sarà colpa del Covid 19? Speriamo, ma leggere parole desolanti che descrivono la “nostra” Fiera del Levante fa male a tutti i baresi, in tutti i sensi, la Fiera non è solo una istituzione, ma rappresenta un grosso giro d’affari e di scambi con altri paesi, è Commercio! Bari è, come tutte le città marinare, una città che vive espressamente di commercio.

Non a caso per tentare L’attuale ripresa è intervenuta la Camera di Commercio di Bari, con un’85% di ricapitalizzazione in società con la Fiera di Bologna al 15%. Soprattutto un aggancio ad una Fiera più importante, ma…..

Ricapitoliamo un po’ gli Inizi di questa Fiera e i suoi passati fasti: Una Fiera a Bari, un Ente Fieristico costruito in muratura con un ampio progetto e occupando una grossa parte del terreno di fronte all’area portuale, è stato un progetto molto ambizioso dell’era fascista. Non sono di parte, la storia e la cronaca devono essere apolitiche, ma le date parlano chiaro, nonché i fondi impiegati per questo impianto Monumentale circondato da mura, con varie porte di accesso, a seconda delle merci ed espositori. Un quartiere per Uffici ed ufficio Stampa (con un salone decorato da due enormi tele dei famosi fratelli Raffaele e Francesco Spizzico che di certo le davano prestigio) poltrone di design ecc… Un altro Salone a due piani, ancora più grande sull’ingresso Ovest per Congressi e premiazioni importanti. Altre aree sotto cupole in vetro alte 7 metri che ospitavano di volta in volta il Salone delle Barche da diporto e lussuosi Yacht . Il famoso Padiglione delle Nazioni, dei mobili, ecc…persino dell’oreficeria di lusso, dove esponevano orafi prestigiosi e si concludevano ottimi affari. Insomma di tutto e di più…sino a qualche anno fa. Un ricordo per tutti ne riassume l’importanza all’epoca: finanche le nuove auto, pronte già dall’ estate, attendevano settembre e la Fiera del Levante per essere presentate al grosso pubblico.

L’Ingresso verso il mare detto “Monumentale” qualche anno fa

Era un progetto molto ambizioso. Era sicuramente una sfida impegnativa in un periodo storico nel quale il mezzogiorno accusava pesantemente il divario con le regioni del centro-nord.

Durante il ventennio fascista, c’è da dire, che in Puglia, regione di frontiera e di commercio furono realizzate numerose opere per lo sviluppo del territorio, insediamenti rurali per migliorare la resa di una terra già così fertile, scuole sia in città che in paesi e persino rurali; palazzi istituzionali, ampliati i porti ed altre importanti infrastrutture.

In questo contesto si colloca l’edificazione della Fiera del levante. Nata, nel 1929, dalla collaborazione del Comune, Provincia e Camera di Commercio. La Fiera venne inaugurata molto celermente già nel 1930. A dare il via un importante personaggio di sangue reale, il Duca Amedeo d’Aosta, nipote del re e cugino diretto con l’erede al trono. Una sfida che ne valse la pena. Una accoglienza ed un impianto che dettero un’idea molto positiva della Fiera.

L’anno seguente, infatti fu proprio l’erede al trono, il Principe Umberto di Piemonte e la sua consorte la Principessa Maria Josè a venire a Bari per tagliare il nastro di apertura della Fiera del Levante.

Ecco una rara foto dell’epoca in cui i due reali percorrono, a piedi, un tratto di lungomare per raggiungere la Fiera.

Nel 1934 il Duce stesso decide di venire a Bari per l’inaugurazione della ormai consolidata, Fiera del Levante.

“Alle 8 in punto di venerdì 6 settembre 1934 il Capo del Governo Benito Mussolini sbarcò dalla nave “Aurora”. 20 colpi di cannone e con fare agile e svelto prese posto su un motoscafo con il quale raggiunse la banchina di fronte alla Capitaneria di Porto dove era atteso dalle autorità e dalla Banda d’onore“. Dopo una visita accurata alle strutture e pranzo in Palazzo di città, come da protocollo, il Duce visita la Basilica di San Nicola. In San Nicola lo aspettavano, ai lati della navata principale, due file di 136 coppie per congiungersi in matrimonio. Un fatto molto singolare questo matrimonio di gruppo con il Duce come testimone.

Dopo, il Duce si diresse verso la “Regia Università Adriatica” che in suo onore diventerà “Università Benito Mussolini”. Altre tappe furono i cantieri delle costruzioni del Palazzo delle Poste, il Palazzo della Provincia, lo Stadio della Vittoria ed infine il Policlinico, dove lavoravano più di 2.000 operai per edificare il più grande ospedale di tutta la Puglia.

Da quel momento la Fiera del Levante ebbe un effetto incalzante, nel 1938 le Fiere italiane che facevano parte delle Fiere Internazionali erano 5 tra cui Bari.

L’estensione dei padiglioni fieristici vista dall’alto

Alla fine del secondo conflitto mondiale, la ripresa della Fiera del Levante diventa strumento operoso per ricostruire. Fu il Presidente stesso della Repubblica Luigi Einaudi ad inaugurare le edizioni del 1948, 1949, 1950. Settembre era il mese della ripresa della vita politica dopo le ferie estive e Bari era il principale luogo di elaborazione delle poliedriche politiche di sviluppo economico.

Questo dinamismo della Fiera del Levante aveva prodotto anche la capacità di stringere legami anche con altre realtà economiche e fare da patnerschip con la Fiera Internazionale di Milano. Da allora ad ogni inaugurazione una sfilata di Presidenti della Repubblica e politici al seguito, ad es. Giovanni Gronchi nel 1956.

Dagli annali della Fiera del Levante

La centralità del Mezzogiorno è stata una costante nei discorsi dei vari onorevoli : Amintore Fanfani, Giuliano Amato, Emilio Colombo, Ciriaco De Mita, Romano Prodi, Giovanni Spadolini, Giulio Andreotti, Aldo Moro, Bettino Craxi, Silvio Berlusconi, con roboanti apprezzamenti per la Puglia spesso definita la “California del Sud”.

I Cambiamenti globali avanzano, la Fiera perde colpi inesorabilmente. Persino Expo Arte la prima Fiera d’Arte in Italia, chiude. La crisi è inesorabile ed i bilanci pericolosamente in rosso. Nel novembre 2017 nasce la “Nuova Fiera del Levante S.r.l.” composta dall’85% dalla Camera di commercio di Bari e dal 15% dalla Fiera di Bologna S.p.A. Obbiettivo il risanamento ed il rilancio della storica istituzione, ma se pur riaperta la speranza nel 2018 e 2019 il Covid 19 di quest’anno non ha aiutato certo.

Chi vivrà vedrà.

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